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In tutta Italia è in corso lo sciopero generale indetto dai sindacati di base a sostegno di Gaza

Cosa sta succedendo a Gaza

La situazione nella Striscia di Gaza è ormai insostenibile: oggi, dopo 15 mesi da quel maledetto 7 ottobre, la crisi è aggravata ulteriormente dall’operazione in corso delle forze israeliane, che hanno annunciato di impiegare “una forza senza precedenti”. Mentre la Striscia affronta l’offensiva denominata “Carri di Gedeone 2”, la crisi umanitaria continua a peggiorare ed i bombardamenti non accennano a fermarsi. 

I dati riportati solo qualche giorno fa dal The Guardian fanno paura: secondo quanto raccolto dell’organizzazione indipendente Acled, che monitora gli episodi di violenza, circa 15 vittime palestinesi su 16 uccise dall’esercito israeliano dall’inizio della nuova offensiva a Gaza, lo scorso marzo, sono civili.

Nel frattempo, Canada, Regno Unito, Australia e Portogallo hanno riconosciuto lo Stato di Palestina: un gesto che ha soprattutto valore simbolico, ma rappresenta comunque un passo avanti rispetto al passato.

Quali settori sono coinvolti

La protesta coinvolge tutti i settori, dal trasporto pubblico locale alle ferrovie, dai porti alle scuole e ai servizi pubblici. Come riportato da Ansa, nel settore ferroviario hanno annunciato l’adesione al blocco i dipendenti del Gruppo FS con Trenitalia (ad eccezione della Calabria), insieme al personale di Italo e Trenord. Lo sciopero è iniziato alla mezzanotte e proseguirà fino alle 23 di oggi, lunedì 22 settembre. Anche nel trasporto marittimo la mobilitazione durerà 24 ore, seppur con modalità differenti.

Per i trasporti locali sono previste le consuete fasce di garanzia, variabili da città a città: a Roma dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21; a Milano le linee Atm potrebbero subire interruzioni dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 fino al termine del servizio.

Numerose città in sciopero

Numerose le manifestazioni previste in diverse città italiane, tra cui Roma, Milano, Bologna, Napoli e Genova, con sit-in e presidi anche a Torino, Firenze, Ancona e Palermo.

Anche la Puglia si ferma

Anche la Puglia scende in piazza: non solo Bari, il capoluogo pugliese si ferma per esprimere solidarietà alla causa palestinese, ma dei presidi sono previsti anche a Taranto e Lecce: nella città barocca, l'appuntamento era alle ore 10 in piazza Sant’Oronzo.

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