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Non è la sconfitta che dà fastidio, l'Atalanta è una “grande” di questo campionato, giocava in casa ed aveva necessità di vincere, non è neanche la proporzione del risultato (che il Lecce non dovrebbe prendere), non si può neanche dire che i salentini non abbiano tirato verso la porta difesa da Carnesecchi, quello che fa rabbia è la “doppia faccia” della squadra, l'inutile marcatura letale (e sono due) a zona sui calci da fermo, le dormite clamorose nelle proiezioni offensive (ma a che pensano?) con palloni sanguinosi persi “in uscita” e l'incapacità di reagire alle vicissitudini che ogni partita di serie A può far vivere. E sono tante.

Ci spieghiamo meglio: se dopo aver fatto circa 40 minuti di buon calcio in entrambe le fasi si prende un gol “casuale” su corner ma mancano altri 45' più recupero non ci si può arrendere, non si deve prestare il fianco, bisogna “incazzarsi” bisogna essere agonisticamente cattivi, raddoppiare gli sforzi, rendere la vita impossibile agli avversari. Poi se vincono lo stesso perchè sono più forti (e l'Atalanta lo è) va anche bene ma se vincono a causa della tua mancanza di agonismo allora no, va male, anzi malissimo.

Distanze tra i reparti

Preso il gol il Lecce ha perso completamente tutte le distanze tra i reparti, ha sostituito tutto quanto di buono aveva fatto nella prima frazione di gioco con giocate dilettantistiche, ha subìto contropiede senza soluzione di continuità, ha preso altri tre gol ed avrebbe potuto prenderne altri.

La verità è che contro questa Atalanta ci poteva stare la sconfitta, era forse messa in preventivo, non ci sta il mollare sol perchè si è andati sotto di un gol.

In questo aspetto, così come in altri, il Lecce deve migliorare e deve farlo velocemente.

Rivoluzionato undici titolare

Di Francesco ha rivoluzionato l'undici titolare, da un lato perchè costretto, dall'altro per dare minutaggio e far respirare ai nuovi acquisti l'aria del campionato. In verità per metà partita ha avuto anche ragione perchè Siebert ha bisogno di giocare ed ha recuperato un paio di volte in velocità, nonostante la stazza, le ripartenze nerazzurre; Kouassi fino ai crampi non ha demeritato a destra, Sala ha combattuto a centrocampo e Stulic, contro probabilmente uno dei più forti difensori centrali del campionato, Hien, ha lottato, ha vinto parecchi duelli ed ha “pulito” tanti palloni per i compagni. Sottil? Finchè la squadra è stata in partita è stato un punto di riferimento per i compagni, poi pian piano è sparito dal campo, fino alla sostituzione.

Il Lecce deve dimenticare immediatamente questa sconfitta, ripartire dalla bontà della prima frazione di gioco e crescere in personalità. Siamo d'accordo che la crescita psicologica dipenda anche dai risultati, ma quelli bisogna andare a prenderseli sul campo e senza paura.

Le vittorie aiutano a crescere, dalle sconfitte invece bisogna imparare cercando di non rifare gli stessi errori.

La prossima sarà al Via del Mare contro il Cagliari, vittorioso in casa contro il Parma e sicuramente in una condizione psico-fisica ottimale. Il Lecce ha bisogno di sbloccarsi, a Bergamo ha siglato con 'Ndri il primo gol del suo campionato, speriamo che sia di buon auspicio nel secondo scontro diretto (dopo quello di Genova) di questo avvio di torneo di serie A.


 

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