Svolta Lecce! Di Francesco cambia il volto dei giallorossi: si gioca e non si subisce, ma...

Genoa bloccato dai giallorossi sullo 0-0. L'editoriale del direttore Francesco Romano.
Al “Ferraris” non è stata una di quelle giornate da ricordare per lo spettacolo puro, ma per il Lecce sì. Perché il pareggio strappato dai giallorossi al Genoa ha un peso specifico ben superiore al semplice punto in classifica. Non solo per il valore dell’avversario — una squadra solida, già strutturata, con automatismi rodati — ma soprattutto per come è arrivato. Quello che si è visto in campo ieri è stato un Lecce nuovo, diverso, affamato. Un Lecce di… Francesco, nel senso più completo del termine.
Non più spettatori, ma protagonisti
Rispetto alla scorsa stagione, quando i giallorossi spesso si limitavano a subire e resistere, ieri si è assistito a un cambio netto di paradigma. La squadra salentina non ha atteso passivamente l’avversario, ma ha cercato di interpretare attivamente la partita.
Pressione alta, baricentro compatto e la volontà chiara di non lasciare il pallino del gioco in mano ai rossoblù. Di Francesco ha dato subito una fisionomia al suo Lecce: solido, coraggioso, con idee chiare. Il punto strappato in casa di un Genoa, che pure ha mostrato solo sprazzi della sua pericolosità, racconta molto più del risultato.
Camarda maturo, ma serve supporto
Francesco Camarda, classe 2008, ha retto da solo l’intero reparto offensivo. Una prestazione da veterano per un ragazzo che non ha ancora compiuto 18 anni. Lotta, sponde, movimenti intelligenti: ha fatto tutto il possibile, ma è mancato il sostegno.
Banda, ancora una volta, è stato deludente: impalpabile, impreciso, scollegato dal gioco. Morente, pur più presente nella costruzione della manovra, non è mai riuscito a rendersi davvero pericoloso negli ultimi metri.
La sensazione è chiara: quando Pierotti sarà pienamente integrato a destra e Sottil tornerà centrale nei meccanismi offensivi sulla sinistra, il Lecce potrà esprimere molto di più. Ieri l’ex Fiorentina è stato coinvolto poco, ma resta una pedina destinata a diventare fondamentale nel sistema giallorosso.
Il vero nodo resta la sostituzione di Krstovic. Serve un centravanti affidabile, perché Camarda non può (e non deve) reggere il peso da solo per tutta la stagione.
Il centrocampo cresce: Ramadani ritrovato
In mezzo al campo, uno dei segnali più confortanti per il Lecce è arrivato da Ylber Ramadani. Tornato finalmente a essere il leader del primo anno, quello che con grinta e intelligenza sostituì Hjulmand senza farlo rimpiangere. Ieri è stato un continuo dialogo con Di Francesco, a dimostrazione della centralità che l’albanese ha ritrovato nel progetto tecnico. Con Gotti e Giampaolo si era perso: mancava fiducia, mancava connessione. Ora, sembra tornato quello di un tempo. E Di Francesco ha già capito quanto sia fondamentale.
Manca ancora, però, un elemento essenziale per far decollare del tutto la mediana: l’inserimento della mezz’ala offensiva. Alex Sala (5 gol e 5 assist nell’ultima annata in Segunda División spagnola), sulla carta, è l’uomo giusto per riempire quegli spazi che ieri sono rimasti troppo vuoti dietro Camarda. Il suo pieno inserimento potrebbe essere la chiave per dare fluidità e pericolosità alla manovra offensiva.