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Serie A, allenatori a confronto: chi rende davvero di più? La classifica delle medie punti

In Serie A, parlare di stipendi degli allenatori senza considerare i risultati ottenuti sul campo rischia di essere fuorviante. Un investimento oneroso per la panchina non equivale sempre a un rendimento all’altezza delle aspettative. Per questo motivo, più che concentrarsi su quanto guadagnano i tecnici, è interessante analizzare la media punti per giornata, un dato che restituisce con più precisione l’efficacia del lavoro svolto.

Il podio delle performance: Conte, Inzaghi e Ranieri

Al vertice della classifica troviamo Antonio Conte, alla guida del Napoli dal 5 giugno 2024: in 36 giornate ha raccolto 78 punti, con una media di 2,16 a partita, la più alta del campionato. A tallonarlo è Simone Inzaghi, che con l’Inter ha ottenuto 77 punti in 36 gare, mantenendo una media di 2,13.

Sul terzo gradino del podio spicca un nome a sorpresa: Claudio Ranieri. Subentrato a novembre sulla panchina del Cagliari, ha guidato la squadra per 24 giornate, conquistando 50 punti e una media di 2,08, a conferma del suo impatto decisivo.

Ottimi numeri anche per Gasperini, Conceição e Tudor

Appena fuori dal podio c’è Gian Piero Gasperini, stabile con l’Atalanta e autore di una stagione solida: 1,97 la sua media punti. Seguono due tecnici che, nonostante un numero ridotto di presenze in panchina, hanno mostrato un rendimento importante: Sérgio Conceição, arrivato al Milan e capace di mettere insieme 33 punti in 18 giornate (media 1,83), e Igor Tudor, che con la Lazio ha collezionato 12 punti in 7 partite, per una media di 1,71.

Le delusioni: Nesta, Bocchetti, Gotti e De Rossi

In coda alla classifica troviamo i nomi di chi ha pagato con l’esonero una stagione deludente. Si tratta di Nesta e Bocchetti al Monza, Gotti al Lecce e Daniele De Rossi alla Roma. Tutti hanno lasciato la panchina con una media inferiore a 0,75 punti a partita, troppo poco per garantire la permanenza in Serie A o ambizioni più alte.

Dall’analisi emerge un dato chiaro: il rendimento non sempre segue la busta paga. Conte e Inzaghi giustificano l’investimento con numeri eccellenti, ma Ranieri e Tudor dimostrano che anche scelte più “low cost” possono dare grandi frutti. E se i numeri non mentono, la media punti resta la bussola più affidabile per valutare il lavoro di un tecnico, al di là dei nomi e dei contratti.

La media punti e il rapporto qualità/prezzo

Specifichiamo che la media punti resta un parametro fondamentale per valutare le performance dei CT, anche se si tratta di un dato assoluto e non collegato alla variabile qualità-prezzo. Se infatti allenatori come Conte e Inzaghi sono tra i più pagati della Serie A e il rapporto tra valore stipendio/punti conseguiti è tra i più bassi in termini di convenienza dell’investimento, è anche vero che i due CT hanno portato le loro squadre in vetta alla classifica di campionato.

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