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Secondo quanto riportato dai maggiori quotidiani sportivi nazionali, ed anche da quelli portoghesi, la Juventus è fortemente interessata alle prestazioni di Morten Hjulmand, ex capitano del Lecce ed ora colonna del centrocampo dello Sporting Lisbona.

Il club lusitano chiede circa 50 milioni di euro e pare non voglia smuoversi da questa cifra. I bianconeri, dal canto loro, vorrebbero chiudere l’affare a 40 milioni e nelle prossime settimane la trattativa potrebbe evolversi in modo positivo.

Perché solo adesso? 

Da questa premessa, ciò che pare strano è come la Juventus, pur avendo avuto la possibilità di vedere da vicino Morten Hjulmand in Serie A, si sia accorta del suo talento solo qualche anno più tardi, quando il valore del cartellino del centrocampista danese è più che raddoppiato. 

Come mai la dirigenza bianconera non ha chiesto informazioni quando il classe ’99 vestiva la maglia giallorossa? La domanda sorge spontanea sebbene una risposta non ve la sappiamo dare. Eppure, Hjulmand ha dato dimostrazione del suo valore già durante la stagione vissuta da capitano del Lecce e, se vogliamo parlare di pericolosità offensiva, proprio contro la Juventus è andato pure vicino al suo primo gol in Serie A, colpendo un beffardo palo nel finale della partita d'andata giocatasi al Via Del Mare

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Il caso Dorgu

Qualcosa di analogo potrebbe accadere presto per Patrick Dorgu. L’altro talento danese venuto fuori dal Lecce e ceduto al Manchester United per circa 35 milioni di euro è stato quasi completamente ignorato dalle big italiane, nonostante le ottime prestazioni nell’anno e mezzo di Serie A disputato. Solo il Napoli è parso interessato ma quando la dirigenza partenopea ha capito che la bottega Lecce non avrebbe fatto sconti ha lasciato stare, virando su altri profili.

Chissà che magari presto una grande del nostro calcio non si renda conto del valore del laterale danese e provi ad acquistarlo ad un prezzo parecchio più alto rispetto a quanto richiesto dal Lecce. È naturale che il talento cresca, si evolva, migliori e poi costi ancora di più. La bravura sta proprio nel riuscire a scovarlo prima degli altri per pagarlo di meno e goderselo per più tempo. Pantaleo Corvino docet.

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La questione Krstovic

Infine, vorremmo analizzare la questione Nikola Krstovic. La dirigenza giallorossa, fino a questo momento, non ha ricevuto nessuna offerta per il suo attaccante. 

Il mercato dei centravanti, però, si è sbloccato con due movimenti di mercato che hanno riguardo piccoli club che cedono a grandi club. Parliamo di Ange Yoan Bonny, attaccante del Parma acquistato dall’Inter per circa 24 milioni di euro, e di Lorenzo Lucca, bomber dell’Udinese appena prelevato dal Napoli per 35 milioni di euro.

Se per il primo è necessario compiere una valutazione differente rispetto a Krstovic, dato che parliamo di un ragazzo più giovane di tre anni (è un classe 2003) ed all’esordio in Serie A nella passata stagione, per Lucca ci pare che il discorso sia esattamente uguale a quello che potremmo fare per Nikola. 

L’ex centravanti dell’Udinese, infatti, ha disputato 70 partite in Serie A nelle ultime due stagioni, segnando 20 reti. Krstovic, da parte sua, ne ha disputate 72, gonfiando la rete 18 volte. Numeri simili, nonostante l’Udinese, soprattutto nell'ultimo campionato, abbia prodotto di più e vissuto un’annata molto più positiva rispetto a quella dei giallorossi, portati in salvo anche grazie alla verve realizzativa del montenegrino.

Eppure, Lucca è stato pagato 35 milioni di euro. Ed il prezzo pare giusto a tutti. Invece, la stessa valutazione per Krstovic a molti addetti ai lavori sembra esagerata. Per questo motivo nessuno è andato più lontano di un semplice sondaggio e non sappiamo se arriverà mai un’offerta ufficiale che si avvicini anche soltanto a questa cifra. 

Misteri. Misteri del calcio nostrano. Che forse sottovaluta il valore di una società che si appresta a vivere la quarta stagione di fila in Serie A. Questo, però, non pare preoccupare troppo chi decide in Via Costadura. In fondo, il Lecce non ha necessità di cedere e può imporre le condizioni di vendita che preferisce. Succede a chi lavora nel modo giusto ed un maniera sostenibile. 

Insomma, in Italia a pochissimi club. 

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