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C'era grande curiosità per la prima di campionato, non tanto per vedere all'opera i nuovi elementi, più che altro per capire in una partita del massimo campionato come si sarebbe posto il Lecce.

Al netto del risultato (zero a zero) e del punto ottenuto fuori casa, ci è piaciuta soprattutto la disposizione della squadra, la pressione alta organizzata (finchè le gambe hanno tenuto) la compattezza difensiva e tra i reparti, gli aiuti reciproci ed il continuo “cacciare” la palla. C'è grande lavoro ancora da fare nella rifinitura delle azioni, in troppe occasioni le ripartenze sono state vane più per scelte sbagliate che per la bravura degli avversari, ma le possibilità di crescita sono ben visibili.

Undici inedito

Di Francesco ha scelto un undici inedito, un po' per le assenze (manca la prima punta titolare e la squalifica di Pierotti ha pesato) ma anche per scelte tecniche. Davanti a Falcone hanno agito Veiga a destra, Gaspar e Tiago Gabriel con Gallo a sinistra; mezz'ala destra ha giocato Coulibaly, perno centrale Ramadani mentre sull'altro lato ha agito Berisha; davanti, ai lati di Camarda, sono stati scelti Banda e Tete Morente, i due dopo essere partiti con lo spagnolo a sinistra e Banda a destra, si sono invertiti. Nella ripresa anche Kouassy, Kaba, Sottil, Pierret e N'dri non hanno sfigurato e sono entrati perfettamente nel clima della partita.

Nel primo tempo, soprattutto i primi venti minuti, il Lecce non ha lasciato che le briciole al Genoa; ci si aspettava il lampo da un momento all'altro ma non è arrivato (la conclusione di Morente a botta sicura è stata deviata in angolo). Dopo i padroni di casa hanno iniziato a vedere un po' di luce perchè la pressione intensa è andata scemando; i rossoblù però non hanno impensierito più di tanto la retroguardia giallorossa, tutta la squadra ha messo in mostra una fase difensiva praticamente ermetica, fatto salvo per la bellissima parata di Falcone che è intervenuto da par suo nell'unica disattenzione degna di nota. La ripresa ha visto il Genoa, soprattutto inizialmente, cercare di fare la partita ma il Lecce non ha sofferto praticamente mai anzi, con le sostituzioni, pian piano è venuta fuori, in un paio di occasioni davvero ghiotte, sempre in ripartenza ha fatto la scelta sbagliata ed ha perso l'occasione per fare male.

Il risultato di parità a conti fatti è giusto e per il Lecce ha un grande significato perchè regala consapevolezza sui metodi di lavoro di Di Francesco e del suo staff che sono stati durissimi sin dall'inizio (non tutte le preparazioni atletiche sono uguali).

Mercato da concludere

Ora va completata la squadra con gli elementi che mancano, si attende una prima punta che sia titolare (è impensabile gravare il giovanissimo ed ottimo Camarda di tutto il peso dell'attacco), probabilmente un terzo attaccante, mentre con Siebert e Sala si è al completo sia in difesa che a centrocampo.

Ci piace il nuovo gruppo che si è creato, notiamo stabilità e affetto tra i giallorossi, ci piace sottolineare che Ramadani, ad esempio, sembra essere tornato quello apprezzato nella sua prima stagione, non più nervoso ma tatticamente sempre pronto ad aiutare il compagno in difficoltà, non più arrabbiato col mondo ma un punto di riferimento per i suoi compagni, d'altronde è una bandiera titolare della nazionale Albanese e non l'ha dimenticato.

Venerdi prossimo l'esordio al Via del Mare contro il Milan sconfitto in casa dalla Cremonese (è pur sempre calcio d'Agosto) davanti a tutti gli abbonati e tifosi giallorossi, ci aspettiamo ancora una piccola crescita, soprattutto nelle cose che non hanno funzionato appieno a Genova.

Buona la prima insomma, attendiamo con fiducia i nuovi innesti e vogliamo sbilanciarci: questa squadra ha margini di miglioramento davvero esponenziali, alcuni elementi (non vogliamo fare nomi) contro il Genoa non si sono espressi al meglio e noi sappiamo invece che possono dare molto di più. Una volta registrato il tutto, smaltiti i carichi eccezionali di lavoro e inseriti i nuovi, crediamo che questa squadra possa giocarsi a testa alta, anche in questa stagione, le sue possibilità di raggiungere l'obbiettivo.


 

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