Giampaolo è tra i migliori investimenti in stagione: i suoi punti costano poco

Il forte investimento economico non sempre può dirsi conveniente in termini di punti ottenuti, dal momento che possono esserci tecnici che, a fronte di guadagni più bassi, performano meglio.
Allenatori e rendimento: quando lo stipendio non fa la differenza
Nel calcio moderno, il valore economico di un allenatore non è sempre sinonimo di rendimento. L’analisi del rapporto tra compensi percepiti e punti conquistati in campionato nella stagione 2024/2025 dimostra infatti che i tecnici più “economici” possono garantire risultati migliori rispetto ai colleghi più pagati.
Tudor domina la classifica qualità/prezzo
In cima alla speciale graduatoria che mette in relazione stipendi e punti ottenuti c’è Igor Tudor. L’allenatore bianconero ha portato alla Juventus 12 punti in campionato, con uno stipendio proporzionato alle giornate allenate pari a 92.099 euro. Il costo per singolo punto? Appena 7.674 euro, l’unico sotto la soglia dei 10 mila.
Ranieri e Conceição completano il podio
Claudio Ranieri si piazza al secondo posto: nonostante un compenso elevato (631.560 euro), i 50 punti raccolti in 24 giornate fanno scendere il costo per punto a 12.631 euro. Una gestione che, dal punto di vista dell’efficienza economica, si dimostra tra le più virtuose del campionato.
Terzo posto per Sérgio Conceição, alla guida del Milan per 18 giornate: 33 punti conquistati a fronte di 473.670 euro di compenso, per un costo di 14.353 euro a punto.
Runjaić e Giampaolo nella top 5
Buone performance anche per Runjaić, allenatore dell’Udinese, che con un ingaggio di 750.000 euro ha portato la squadra a quota 44 punti in 36 giornate, per un costo unitario di 16.147 euro a punto. Poco distante Marco Giampaolo, tecnico del Lecce, che ha guadagnato 315.768 euro per 19 punti in 24 giornate: 16.619 euro per punto.

I peggiori investimenti della stagione
All’estremo opposto, il caso più emblematico è quello di Daniele De Rossi. L'ex tecnico della Roma, esonerato dopo appena 4 giornate, è costato 336.840 euro per soli 3 punti conquistati: ben 112.280 euro per punto.
Subito dietro, tra i peggiori investimenti, troviamo Salvatore Bocchetti (Monza), con 98.245 euro per punto, seguito da Simone Inzaghi (Inter) e Antonio Conte (Napoli). Nonostante i 77 e 78 punti ottenuti rispettivamente, gli altissimi stipendi – oltre 6,1 milioni ciascuno – fanno lievitare il costo per punto a 79.972 euro per Inzaghi e 78.947 euro per Conte.
Il caso Nesta: due ingaggi, stesso problema
Menzione a parte per Alessandro Nesta, protagonista di un doppio ingaggio con il Monza. Dopo una prima esperienza (prime 17 giornate), il tecnico è stato richiamato a febbraio con un contratto da 1 milione di euro. Nelle 12 partite disputate nella seconda parte della stagione ha ottenuto solo 5 punti, con un costo per punto salito a 63.156 euro, superiore perfino a quello della sua prima gestione.