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E’ ricominciata la stagione agonistica del Lecce, dopo il ritiro, le amichevoli, è arrivata la partita nella quale serviva il risultato. Contro la Juve Stabia è stato un buon test in vista del campionato di serie A, il quarto consecutivo, che per i giallorossi inizierà a Genova contro i Grifone.

La vittoria per due a zero è stata importante, ha sicuramente dato fiducia ed autostima ai ragazzi ed inevitabilmente ci sono cose che hanno funzionato ed altre sulle quali bisogna migliorare.

Questo al netto del calciomercato, bloccato un po’ per tutte e che entrerà nel vivo dopo l’inizio del campionato.

Di Francesco ha fatto queste scelte relativamente all’undici titolare: un 4-3-3 con in porta Falcone; a destra Kouassi, centrali Gaspar e Tiago Gabriel, a sinistra Gallo; la linea mediana ha visto come perno basso Pierret, alla sua destra Koulibali, a sinistra Helgason, mentre davanti Krstovic punta centrale, sulla fascia destra Pierotti ed a sinistra Banda.

Il Lecce, certamente imballato, ha cercato di fare la partita ed a tratti ci è anche riuscito, andando in gol su calcio di rigore trasformato da Krstovic per un fallo di mano su incursione dell’ottimo Pierotti. Successivamente c’è stato l’episodio che ha visto protagonista in negativo Banda, il quale a causa di un’entrata azzardata è stato espulso. I giallorossi hanno giocato il secondo tempo in inferiorità numerica, hanno sofferto l’agilità della Juve Stabia, ma non hanno capitolato. 

Allo scadere, Camarda già in palla e desideroso di mettersi in mostra, ha difeso palla, si è incuneato nell’area avversaria ed ha fornito un assist al bacio a Kaba che ha potuto siglare la sua prima rete in giallorosso, dopo aver saltato tante partite a causa dell’infortunio e della conseguente operazione che anche nella scorsa stagione gli ha impedito di esprimersi al top.

Il Lecce ha vinto due a zero ed ha superato il turno contro una formazione ben allenata che vanta tanti giovani veloci e bravi tecnicamente che in qualche occasione hanno costretto il Lecce a difendersi con affanno.

Cosa ci è piaciuto della serata?

Iniziamo da cosa abbiamo gradito: sicuramente i diecimila tifosi salentini che nella serata di Ferragosto hanno deciso di andare a vedere la prima uscita ufficiale della squadra, contro una formazione non di richiamo, tanta roba. 

Ci è piaciuto lo spirito di sacrificio e l’abnegazione messa in campo, soprattutto quando le gambe hanno iniziato a diventare pesanti e gli avversari in superiorità numerica costringevano i giallorossi ad “aiuti” costanti in tutti i reparti; a dimostrazione che il gruppo c’è e si è visto nell’esultanza, di tutti, quando la palla è entrata in rete; atteggiamenti che nella scorsa stagione si sono notati soltanto nelle ultimissime partite e non da parte di tutti. Si sono intraviste alcune trame di gioco codificate, in perfetto stile Di Francesco, le attendevamo ma non era scontato.

Cosa non ci è piaciuto?

Non vorremmo essere pignoli ma non gradiamo gli abbinamenti per il centrocampo. Non ci piace vedere Kaba come sostituto di Coulibaly ad esempio, siamo convinti che i due debbano giocare insieme uno a destra e l’altro a sinistra del perno centrale, che egli sia Pierret oppure Ramadani.  Perché abbiamo notato, nelle amichevoli e in Coppa Italia, che il centrocampo in fase difensiva va spesso in inferiorità numerica nonostante i centrocampisti siano tre; Berisha ed Helgason, uno o l’altro sempre schierati sin dall’inizio, hanno altre caratteristiche, forse sono entrambi qualitativamente migliori ma la “guerra” non la fanno. 

L’identità del Lecce invece deve restare quella di andare a caccia del pallone e deve farlo in mezzo al campo, così da rientrarne in possesso e poi verticalizzare immediatamente. Deve farlo quante più volte possibile ma se una delle due mezz’ali non contrasta, riuscirci diventa improbabile e alla fine troppe volte bisogna ricominciare l’azione da Falcone con tutte le difficoltà che conosciamo. 

In ogni caso stiamo parlando di calcio d’agosto e probabilmente questa formazione, come quasi tutte, subirà variazioni da qui alla fine del calciomercato. Ci sono aspetti e reparti da migliorare, almeno numericamente e siamo certi che Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera riusciranno a inserire in questo organico i tasselli mancanti. 

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