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Durante la puntata di Pl night show, andata in onda sul canale Twitch di Pianetalecce, è intervenuto il giornalista laziale Lorenzo Villanetti, per parlare dell'ultima sfida di campionato tra Lazio e Lecce. Queste le sue parole:

Il rendimento della Lazio contro le piccole

La Lazio in casa fa maledettamente fatica, soprattutto contro squadre che si chiudono. Le ultime due vittorie all’Olimpico risalgono a febbraio contro il Monza e a novembre contro il Bologna.

C’è chi dà la colpa alla tattica, perché la squadra fatica a fare la partita, e chi invece punta il dito sulla mentalità: forse alcuni giocatori, ancora troppo giovani, soffrono la pressione dell’Olimpico.

Per quanto riguarda domenica, voglio ricordare le parole di Eriksson: “Finché l’arbitro non fischia, bisogna crederci”. Perché il bello del calcio è proprio questo: può succedere di tutto.

Poi, certo, possiamo parlare anche dei numeri. Il Lecce è stata spesso una bestia nera per la Lazio, soprattutto al Via del Mare. All’andata abbiamo vinto, ma in maniera un po’ fortunosa. Va anche detto che quella partita arrivava dopo il pesante 0-6 subito in casa contro l’Inter, quindi una vittoria così ha sicuramente aiutato a risollevare il morale.

Ma una cosa è certa: il Lecce alla Lazio non fa mai bene. E, in generale, entrambe le squadre devono crederci fino in fondo, ognuna per i propri obiettivi.

Gli obiettivi della Lazio

Se siamo realisti, la Lazio è ormai vicinissima alla qualificazione in Conference League: basta solo un punto. È normale, però, che se uno potesse scegliere, preferirebbe l’Europa League — anche perché significherebbe superare la Roma in classifica.

Detto questo, va anche riconosciuto che, tolto il periodo Cragnotti, la Lazio non è mai stata una squadra d’élite a livello europeo. E quindi, quando arrivano opportunità come la qualificazione in Conference, bisogna coglierle.

Chiaro, c’è anche un discorso di percezione: dopo tutto quello che è stato detto alla Roma per aver festeggiato la Conference come se fosse la Champions, se ci vai, ci devi andare per vincerla. Anche per una questione di ranking UEFA.

Sulla carta, l’unico ostacolo serio sarebbe l’AZ Alkmaar. Ma per club di un certo livello, la Conference è quasi un peso dal punto di vista economico. Senza contare che ti ritrovi a giocare su campi difficili, come quello del Djurgården, che quest'anno è arrivato in semifinale.

Le condizioni di Nuno Tavares

Oggi non si è allenato, ma solo per precauzione. Domenica è uscito solo per crampi e contro il Lecce dovrebbe partire titolare. Ma lui è talmente fragile che dopo dieci minuti potrebbe uscire

E' previsto il pienone

Lo zoccolo duro dei 35-40 mila tifosi ci sarà sempre. Probabilmente si aggiungeranno altri diecimila spettatori, ma solo perché è l’ultima giornata.

Chi conosce bene l’Olimpico sa che anche con 40 mila persone lo stadio sembra mezzo vuoto, perché è molto dispersivo. In generale, però, i tifosi sono sempre gli stessi, a meno che non si giochi contro le big: in quei casi arrivano anche i sostenitori di Juventus, Inter e Milan da tutto il Lazio.

Io spero che domenica arrivino anche tanti tifosi salentini, per sostenere il Lecce. Sarebbe bello vedere uno stadio caldo su entrambi i fronti.

Un giudizio su Baroni

Parto da quello che si dice in giro, perché Roma e Lazio sono piazze tremendamente isteriche: basta una voce, e in un attimo si diffonde in tutto l’ambiente. Detto questo, nonostante le voci che lo vogliono via dalla Lazio, penso che Baroni alla fine resterà. Se lo merita. In estate ha perso giocatori forti ed esperti, e al loro posto sono arrivati giovani considerati scarti da Verona e Salernitana, come Noslin e Tchaouna.

La cosa curiosa è che, rispetto all’anno scorso, la Lazio chiuderà con più punti e in una posizione migliore — sesta, non settima — ma sarà fuori dall’Europa League. Eppure anche in Europa League ha fatto un percorso pazzesco. All’inizio tutti li davano per spacciati già nel girone, e invece hanno disputato un gran torneo.

Quanto all’approccio alla partita di domenica, è difficile fare previsioni. La Lazio ha incassato tanti gol nei primi minuti, sia nel primo che nel secondo tempo: è successo contro il Parma, con la doppietta di Ondrejka, e anche contro il Torino, con il gol di Gineitis. Però in panchina hai ancora un campione come Pedro, che può sempre sistemarti la partita.

La lotta salvezza

Io credo che alla fine si andrà allo spareggio, perché le squadre sono tutte lì, vicinissime. E non mi aspetto una Juventus che va a Venezia in ciabatte: il Penzo è un campo ostico per tante big. L’unica squadra che vedo davvero in difficoltà è il Verona, così come il Parma, che non mi convince affatto.

Lazio-Lecce invece è un grande punto di domanda. Entrambe arrivano in forma, con entusiasmo. La Lazio ha ancora l’adrenalina del gol di Pedro: in un altro contesto l’avresti accolto con delusione, ma qui hai guadagnato un punto — pur perdendo una posizione — su un campo difficilissimo, contro una squadra in lotta per lo scudetto e tecnicamente superiore.

Poi c’è il fattore casa, che per la Lazio paradossalmente pesa in negativo: ha vinto solo col Monza, già retrocesso da mesi, a febbraio, e col Bologna in undici contro dieci.

Probabile formazione

Mandas, Marusic Gila o Gigot, Romagnoli, Nuno, Rovella, Guendouzi, Isaksen/Pedro, Dià, Zaccagni, Castellanos

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