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Durante la puntata di Pl Night Show è intervenuto anche il bordocampista di DAZN Tommaso Turci, per parlare del campionato del Lecce e del mercato estivo che aspetta i giallorossi. Queste le sue parole:

 

Confermeresti Giampaolo?

Intanto, partiamo dal presupposto che il lavoro è stato svolto in modo corretto, soprattutto considerando le difficoltà delle ultime settimane. Le ultime due gare certificano il coraggio e la qualità del lavoro di Giampaolo: a mio avviso, può rappresentare un valore aggiunto, soprattutto ora che avrebbe l’opportunità di lavorare fin dall’estate. Questo gli permetterebbe di trasmettere meglio i propri principi di gioco e incidere anche sulle scelte di mercato, anche perchè per indole non sembra un tecnico più adatto a subentrare a campionato in corso. Quanto fatto finora, quindi, può diventare una base solida per il futuro.
 

Detto questo, la stagione è stata così logorante che non mi sorprenderei se Giampaolo decidesse di fare un passo indietro, o se il club valutasse un cambio in panchina. Credo che Giampaolo si sia legato ancora di più a questa piazza, e penso che Lecce sia il luogo ideale per rilanciarsi definitivamente, soprattutto per come si è conclusa la stagione. Qualche giorno fa parlavo con dei colleghi, e riflettevamo sul fatto che questa salvezza meriterebbe una telecamera puntata dietro le quinte, per raccontare davvero come sia stata vissuta. È una delle storie più belle del calcio italiano, per il modo in cui si è chiusa e per la forza emotiva di una squadra che ha compiuto un autentico miracolo. Esperienze così ti legano profondamente, e per questo non mi sorprenderebbe se Giampaolo volesse continuare.

 

Corvino dovrà continuare con il mercato delle idee?

Le idee sono quelle che hanno permesso al Lecce di ottenere risultati importanti: negli ultimi anni sono stati scoperti giocatori straordinari. Penso sempre all’esempio di Hjulmand, che per me è stato il simbolo di questa squadra e di questo progetto. Le idee devono essere alla base di tutto, ma è altrettanto chiaro che, quando hai la possibilità di investire, è fondamentale affiancare anche giocatori di categoria. Non servono nomi da copertina, ma profili che garantiscano prestazioni affidabili.

Non puoi permetterti di rischiare troppo. Va bene se azzecchi l’acquisto di Guilbert, se assisti alla crescita esponenziale di Helgason o se Krstovic esplode dopo un anno di apprendistato. Ma la Serie A non aspetta nessuno. Può andarti bene una volta, ma per restarci servono giocatori con una certa caratura.

 

Su Krstovic

Per me, la dimensione di questo calciatore si è definita chiaramente in questa stagione a Lecce. È uno dei principali artefici della salvezza: coraggioso, con grande personalità, forte tecnicamente e fisicamente, e con numeri importanti nelle gambe. Lo vedo in costante crescita, e ciò che mi colpisce è proprio questa capacità di migliorarsi sempre.

Non parliamo di un ragazzino — è un classe 2000 — ma riesce ogni volta ad aggiungere qualcosa di nuovo, interessante, sorprendente al suo repertorio. Quest'anno ha segnato gol di altissimo livello, in modi diversi. Poi, è chiaro: molto dipende dai palloni che ricevi, ma le qualità per arrivare in una grande squadra ci sono tutte. Il vero salto, però, si fa con la testa.

Probabilmente passerà da una tappa intermedia, ma ciò che conta è che il club riesca a monetizzare al massimo la sua cessione. Per me, oggi, sotto i 30 milioni non si muove: parliamo di un giocatore che ha lottato spesso da solo, anche non al meglio della condizione.

Voi che lo seguite più da vicino e dal vivo lo sapete meglio di me: solo per lo spirito e il sacrificio che mette in campo, la base d’asta deve essere almeno 25 milioni. Se fossi una squadra di medio-alta classifica e mi venisse offerta questa cifra, lo comprerei domani.

verona-lecce krstovic

 

Su Gaspar

Per me ha fatto molto bene. È rimasto fuori a lungo, e questo ti fa perdere continuità e feeling con la partita, ma nonostante ciò mi è piaciuto molto, sia per il potenziale che per la leadership che ha mostrato. Nel complesso, il suo campionato è stato positivo, soprattutto nelle partite decisive per la salvezza — e quelle contano tantissimo. In quelle gare, è stato uno dei migliori.

Penso, ad esempio, alla partita di Bergamo: una gara dal forte impatto emotivo, che in realtà non si sarebbe nemmeno dovuta giocare, ma in cui il Lecce ha espresso un calcio straordinario. Quella prestazione dà la misura della forza e della coesione del gruppo.

 

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