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È passata appena una settimana dall'impresa dell'Olimpico, dove il Lecce di Marco Giampaolo ha battuto la Lazio dell'ex Marco Baroni conquistando così la terza salvezza consecutiva in Serie A. Un traguardo storico al termine di una stagione in cui i giallorossi hanno vissuto davvero di tutto.

Ripercorriamo insieme questa stagione, fatta di grandi vittorie, pesanti sconfitte e culminata con un risultato che resterà nei libri di storia del club salentino.

 

Agosto: subito due big match, e subito due sconfitte pesanti

La stagione del Lecce si apre con molti cambiamenti nella rosa, ma con una conferma importante: alla guida della squadra resta Luca Gotti, artefice nella scorsa stagione di una salvezza sicuramente meno sofferta rispetto a quella appena conquistata.

In Salento arrivano tanti volti nuovi: Gaspar, Morente, Fruchtl, Pierret, Coulibaly, Jean, Pelmard, Marchwinsky, Hasa, Bonifazi e Rebic, mentre salutano ben 16 giocatori, tra cui Venuti, Maleh, Blin, Pongracic, ceduto a 15 milioni alla Fiorentina, che lo ha soffiato all'ultimo secondo ai francesi del Rennes, Almqvist e Piccoli. Gli ultimi due, non riscattati al termine del prestito, sono finiti rispettivamente al Parma e al Cagliari.

Dopo un pre-campionato positivo – con un netto 3-0 al Werder Brema, una sconfitta onorevole per 2-1 contro il Galatasaray e una vittoria per 2-1 in Coppa Italia contro il Mantova – il campionato inizia però in salita. Il Lecce incassa due pesanti sconfitte contro due big della Serie A: 0-4 in casa contro l'Atalanta, reduce dalla Supercoppa Europea con il Real Madrid, e 0-2 a San Siro contro l’Inter, campione d’Italia in carica.

Dopo quest’ultima gara, arriva anche un ulteriore avvicendamento in rosa: Gendrey viene ceduto all’Hoffenheim, e al suo posto arriva Guilbert.

Settembre-ottobre: tra vittorie pesanti, rimonte subite e sconfitte larghissime

Se agosto aveva visto un inizio difficile di campionato, settembre si apre con un segnale di svolta: una vittoria che, a conti fatti, ha il sapore dell’apertura di un cerchio destinato a chiudersi solo mesi dopo.

Al Via del Mare, il Lecce vince 1-0 contro il Cagliari, nel primo scontro diretto per la salvezza. Decisivo il gol di Krstovic e le parate di Falcone, che tiene a galla i giallorossi dopo l’espulsione di Dorgu a fine primo tempo.

Da quella partita, la squadra sembra acquisire fiducia. A Torino, contro una formazione in grande forma guidata da Vanoli, il Lecce ottiene uno 0-0 che va persino stretto, con Milinkovic-Savic eletto migliore in campo grazie a numerose parate.

Ma settembre è anche il mese di una delle partite più assurde della stagione. Al Via del Mare, contro il Parma, i salentini in dieci contro dieci, a causa delle espulsioni di Guilbert e Cancellieri, sono avanti 2-0 fino al 93° minuto, con la possibilità, sfumata, di chiudere il match sul 3-0 con Krstovic. Poi il crollo: Almqvist, proprio un ex, e Hainaut firmano una rimonta incredibile in appena due minuti. Il 2-2 finale lascia il segno sul morale della squadra.

Lecce-Parma krstovic suzuki

 

Le conseguenze si fanno sentire subito. Pochi giorni dopo arriva l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Sassuolo, e in campionato tornano le sconfitte. Contro il Milan, il Lecce subisce tre reti in appena sette minuti, tra il 35° e il 42°, che chiudono di fatto la partita. Segue un’altra prova opaca contro l’Udinese e, soprattutto, il pesantissimo 0-6 casalingo contro la Fiorentina, in una gara senza storia sin dai primi minuti. Ottobre, in fine, si chiude con una sconfitta onorevole: al San Paolo il Lecce resiste per 73 minuti al Napoli, che passa con un gol da calcio piazzato realizzato da Di Lorenzo.

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