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Nikola Krstovic non ha dimenticato. E forse, in fondo, non dimenticherà mai. Domenica pomeriggio, quando entrerà in campo al New Balance Stadium con la maglia dell’Atalanta, il cuore del bomber montenegrino batterà due volte: per il presente nerazzurro, ma anche per quel passato giallorosso che lo ha reso l’uomo e il calciatore che è oggi. Sì, perché all’ombra del Barocco salentino, Krstovic è diventato grande. E ora, a Bergamo, è pronto a prendersi la scena.

Il trasferimento a Bergamo

Il suo passaggio all’Atalanta è stato uno dei colpi più intriganti dell’estate appena conclusa. L’accordo con il Lecce è stato raggiunto nelle ultime settimane di mercato: operazione da 25 milioni di euro più il 10% sulla futura rivendita. Un investimento significativo da parte della Dea, che ha deciso di affidare a Krstovic le chiavi dell’attacco dopo l’addio di Mateo Retegui, volato in Arabia Saudita. Ivan Juric ha subito mostrato fiducia, e il montenegrino ha risposto presente, portando la sua fame e il suo cuore generoso nello spogliatoio nerazzurro.

A Lecce era arrivato nel silenzio, due estati fa, per 3,9 milioni di euro dallo Slovan Bratislava. Se ne è andato tra gli applausi, dopo l'ultima stagione da 38 presenze, 11 gol in campionato e uno in Coppa Italia: la sua prima doppia cifra italiana. Un rendimento che ha acceso i radar dei grandi club, ma soprattutto un atteggiamento da leader silenzioso, che ha conquistato tutti.

Krstovic

Il retroscena

Ma la vera anima di Krstovic è emersa in un retroscena svelato da Stefano Trinchera, direttore sportivo del Lecce, ospite della trasmissione Piazza Giallorossa. Una storia fatta di affetto sincero, che mostra il lato più umano del calcio.
 

Con Nikola è rimasto un legame forte. È un ragazzo di cuore, e ci tengo a dirlo. Era molto legato al Lecce e a tutti noi. Ricordo ancora l’ultimo messaggio prima della partita con il Milan…” ha raccontato Trinchera, lasciando un attimo di silenzio, quasi a pesare le parole.
“…Mi scrisse: ‘Oggi voglio solo tre punti’.

Un messaggio semplice, ma carico di significato. Da ex, da tifoso, da amico. Krstovic, anche a chilometri di distanza, continuava a giocare per il Lecce.

Ora, con la maglia nerazzurra addosso e un’intera città che si affida ai suoi gol, si prepara a vivere la partita più difficile: quella contro il suo passato. E forse, domenica, al New Balance Stadium, tra un duello e un applauso, un pezzo del suo cuore sarà ancora lì, rivolto verso il Salento.

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