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SSD: "Cercato di fare il possibile sul mercato". Corvino: "Conti a posto. Siamo cresciuti"

La conferenza stampa di Sticchi Damiani, Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera

Alessandro Zuccalà /
Corvino, Sticchi Damiani e Trinchera
Corvino, Sticchi Damiani e Trinchera

La conferenza stampa di Sticchi Damiani, Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera

Alessandro Zuccalà /

Il presidente dell'Unione Sportiva Lecce Saverio Sticchi Damiani, il direttore dell'area tecnica Pantaleo Corvino ed il direttore sportivo Stefano Trinchera risponderanno alle domande dei giornalisti durante l'odierna conferenza stampa di fine mercato. Aggiorna la pagina per leggere in diretta le loro dichiarazioni.

  • Quale sarà il prossimo step di crescita secondo Sticchi Damiani

    Io ho in mente una serie di cose, ma non le ho mai dette. Si parla di crescita e non di risultati sportivi. E' un club che sta crescendo su tante cose, ma ne mancano altre che non dirò. Ogni giorno vedo margini di sviluppo, ma abbiamo l'idea di crescere senza perdere di vista la realtà, ma ciò non deve essere inteso come mancanza di ambizione. 

    Mi piacerebbe che il club avesse una dimensione un po' più internazionale. Mi piacerebbe che ciò attraesse di più a livello internazionale perché il club lo meriterebbe. Iniziano ad esserci e potrebbe apportare conseguenze concrete. L'altro giorno avevamo, alla prima di campionato, un ospite illustre dell'area mediorientale che ha invitato il club a stare per un periodo per delle amichevoli in Arabia. Ciò mi fa piacere, ma non perché penso agli investitori, ma perché il club lo merita.

  • Sticchi sui modelli da seguire

    Quando si raggiunge una stabilita economico finanziaria bisogna mettere in conto che il risultato sportivo possa anche non arrivare, ad esempio il modello Empoli la cui prima squadre e Primavera sono entrambe in Serie B. E' difficile coniugare stabilità economica e risultato sportivo. Può succedere che un anno non si raggiunga il risultato sportivo.

  • SSD sul budget messo a disposizione dell'area tecnica

    Quest'anno abbiamo comprato per 16 milioni e venduto per 27, recuperando quei 10-11 per colmare il disavanzo di cui abbiamo parlato prima. Il budget si costruisce in corsa: se non avessimo venduto Krstovic sarebbe stato un mercato differente perché non lo avremmo sostituito e perché non potevamo contare su quella cessioni. A volte ci siamo presi il rischio di fare un'entrata prima di un'uscita perché aveva una logica farlo prima.

  • Sticchi Damiani spiega la normativa sui local

    Il paradosso è che c'è una normativa che ti impone i local ma che consente a chiunque di sfilarteli puntando sui genitori. Questa è la sintesi sui cui stiamo cercando di fare la nostra battaglia.

  • Corvino parla della questione Delle Monache e della Primavera

    Delle Monache ha avuto offerte dalla C: lui si è sentito di non accettarla, sentendosi giocatore da B aspettandosi qualche club di cadetteria. L'ultimo giorno è arrivato il Rimini che non lo voleva, il ragazzo voleva andare ma non ci siamo sentiti di poterlo mandare insieme a Salomaa per la situazione del club.

    Sulla Primavera: quest'anno, in virtù di leggi fatte ad hoc, per cui devono esserci in distinta 11 local, mettiamo ciò che offre il nostro territorio e 10 presi in giro, cercando di essere competitivi contro i grandi club che fanno grandi investimenti nei settori giovanili, hanno grandi strutture ed hanno le migliori risorse. A noi queste risorse a volte le tolgono. Qualcuno ha cercato di mistificare la realtà. In tutti i piccoli club c'è un'età “ibrida”: i tesserati del 2010, per esempio, pur volendoli tesserare, noi puoi se i genitori vogliono portarli ad un altro club e nessuno lo può vietare. Noi non abbiamo nessuna autorità. Quello che va via nel grande club non lo fa perché non siamo bravi noi, ma perché ha deciso lui di tenerseli. Da noi i local bravi arrivano. Pellé non è arrivato per l'opera dello spirito santo, ma abbiamo creduto in lui e lui in noi. Chi è nelle condizioni di voler andare via lo decide di sua spontanea volontà. Chi crede in noi, state tranquilli che noi quelle potenzialità sappiamo come farle diventare qualità.

  • Domanda al presidente: quali sono i costi più importanti per il club?

    Risponde Corvino: Tra Prima squadra, i tre esuberi e Primavera ci sono 12 milioni netti di monte ingaggi. Fate un sondaggio tra A e B che hanno 12 milioni netti.

    Risponde SSD: il direttore dà un dato di ingaggio netto che va reso lordo ed è il dato di partenza ad inizio campionato. Il dato a cui fa riferimento il direttore comprende solo i calciatori. Poi ci sono gli allenatori con il loro staff e i direttori sportivi. Questo dato viaggia intorno ai 34-35 milioni. Questa voce è la più bassa della Serie A.

    Ancora Corvino: quello che abbiamo al lordo è di 19 perché c'è il decreto crescita e lavoriamo con gli stranieri.

    Riprende SSD: ci sono delle voci inimmaginabili, non ci sono solo i viaggi per le trasferte, ma anche la gestione della squadra, dello stadio, dei campi, del settore giovanile, viaggi del settore giovanili. Ogni partita di Serie A ci sono più di 200 steward ad ogni partita. Il centro sportivo, ho letto da qualche parte, è finanziato dalla Regione, ma è una stupidaggine perché è finanziato con soldi propri. Ci sono micro e macro voci. E' tutto un mondo in cui si arriva subito a quei numeri folli. Ci mettiamo anche il campo di Acaya, il convitto dove mangiano i giovani…siamo l'unica squadra in cui non ci sono fondi destinati al CdA. Ti dico pure che c'è gente, come Mencucci, che ogni giorno lavora per cercare di ottimizzare queste voci. Il ritiro costa circa 200mila euro.

  • Corvino sulla situazione legata a Maleh

    Se è andato ad Empoli ed ha giocato titolare per due anni, vuol dire che non è stato un investimento sbagliato. Il fatto che abbiamo preso un giocatore a 5 milioni ed ha giocato sempre in Serie A vuol dire che è stata una scommessa non persa.

    Maleh l’ha comprato l'area tecnica, se poi per tanti motivi si è pensato che fosse meglio valorizzarlo altrove è come quando, avendo Tachtsidīs abbiamo preso Hjulmand pensando potesse valere di più. Pensiamo di avere in casa gente che vale più di Maleh, che magari vale 6. Ma se c’è qualcuno che per noi vale 8, possiamo puntare su quello, ma non per svalorizzare quello da sei. Ma in un centrocampo che annovera su sette calciatori, cinque nazionali, per me non è un problema. Non tutto può andare bene, qualcosa deve essere messa in discussione.

  • Corvino sulla situazione contrattuale di Helgason e Gallo

    Sono in scadenza nel 2026: ad Helgason abbiamo fatto la nostra offerta ed aspettiamo le risposte. Con Gallo ci metteremo a parlare per vedere se troveremo l'intesa. Aspettiamo per delle risposte, se ci saranno. Se non ci saranno, il calcio è così…

  • Domanda a Corvino sul mercato del Lecce e delle concorrenti

    Facciamo la campagna acquisti che è collegata alle cessioni. E’ una condizione difficile, fuori da ogni logica perché spesso non sai quando si finalizza una cessione. Proprio per questo non è stato facile tenere nascosto Siebert in attesa di avere le risorse d’investimento, così come non è stato facile tenere appeso a lungo il giocatore. Rispetto alle concorrenti sappiamo di aver fatto delle scommesse e quando le fai sai che c’è più possibilità di perderle che di vincere. 

    Ci siamo salvati, alcune scommesse ci hanno consentito di crescere come club e chi se ne frega se non tutte le scommesse le abbiamo vinte, devi riuscire a vincere quelle giuste. La Cremonese non ha fatto scommesse, come altri, puntando sui nomi. Noi non dobbiamo raggiungere un solo obiettivo. E’ facile fare come altre società che sono anche retrocesse, con presidenti che a fine stagione hanno dovuto mettere 50 o 60 milioni di euro. Puoi vincere, salvarti, andare in Serie A, poi dipende come lo fai e come ciò si sposa con le tue possibilità e con la sostenibilità del tuo progetto. 

    Se non hai un presidente ricco la strada è come quella che facciamo noi. Sappiamo che molti ne risentono, e mi riferisco a quelli che si abbonano puntando a quello che facciamo e come lo facciamo, ma non condivido chi si abbona pensando che il Lecce deve fare una squadra che deve salvarsi a tutti i costi. Questo non posso prometterlo, noi sappiamo i nostri limiti. 

  • Domanda a SSD: come commenta l'operato delle concorrenti per la salvezza

    Rispondo con dei dati: le neopromosse hanno fatto quello che abbiamo fatto noi da neopromossi, ovvero le uniche che non hanno fatto grandi ricavi ed hanno investito senza fare cessioni particolari. Alcune stanno investendo tantissimo, mentre noi facemmo pochi ricavi ed acquisti limitatissimi. Hanno investito risorse che probabilmente provengono dalla società o da scelte strategiche. Le altre, quelle consolidate in Serie A come noi, non hanno fatto mercati differenti dal nostro. Anche queste squadre cercando, tramite le plusvalenze, di recuperare le perdite strutturali che i piccoli club hanno. on faccio nomi, ma tutte le concorrenti salvate hanno mostrato un delta che cerca di recuperare Poi, c'è chi rispetto a questo meccanismo decide di andare oltre e indebitarsi.

  • Conclusioni finali di SSD

    Abbiamo cercato di fare il meglio possibile sul mercato. Tutti dobbiamo supportare squadra e allenatore. Io ho motivazioni fortissime anche su questa stagione. Più andiamo avanti più le mie motivazioni sono forti. Il club sta conoscendo una fase di crescita che mai ha conosciuto, una fase eccezionale. Non trattiamola come normalità e non inquiniamo un percorso straordinario alla prima sconfitta o al primo acquisto che non ci è piaciuto.

  • Sulle strutture e sulla digitalizzazione del club

    Ci sono stato l'altra sera nel nuovo centro sportivo, ed è davvero bello, quasi emozionante vederlo di questa qualità. Tra pochi giorni la squadra ci entrerà: è già pronto nella parte principale dello spogliatoio, del primo campo e della palestra. E' in corso la realizzazione del secondo campo. E' un intervento non comune nella storia del club. Sullo stadio stiamo procedendo: sono iniziati molto lentamente i lavori, ma sta a noi fare marcatura stretta con chi di dovere.

    Poi stiamo investendo sulla digitalizzazione del club: abbiamo creato un nuovo sito, un parallelo spazio per l'e-commerce e le sorprese in questo ambito continueranno, perché abbiamo deciso di investire. Ci crediamo.

  • Prende parola il presidente Sticchi Damiani: i filoni di crescita del club

    Il direttore ha toccato un punto a cui sono affezionato per toccare un unico grande tema, quello della crescita del club. I filoni su cui il club sta crescendo tantissimo è la parte sportiva, poi le strutture e quella recente che è la digitalizzazione del club.

    In cosa stiamo crescendo nella parte sportiva? Abbiamo fatto un percorso virtuoso fatto di step ed il club ogni anno cresce. Gli investimenti principali fatti dal club sono sulla parte sportiva. C'è un dato che volevo darvi che è interessante relativo agli ultimi tre anni in Serie A, quelli delle salvezze: i costi, nel primo anno di Serie A, erano 58 milioni con una quota ammortamenti di 5. L'anno dopo i costi sono saliti a 71 milioni con ammortamenti pari a 10,650 milioni. Al terzo anno, appena concluso, sono arrivati a 87,628 milioni con quota d'ammortamenti a 14 milioni. Il club ogni anno ha aumentato gli investimenti. Perché lo ha potuto fare? Grazie ad una gestione tecnica brillante abbiamo risanato il pregresso che ci ha visto chiudere la prima retrocessione con delle difficoltà. Abbiamo risanato il percorso e costruito, tanto da aumentare i costi. Perché è stato possibile? Per i benefici arrivati dall'operato dell'area tecnica e le plusvalenze. Vi do un altro dato interessantissimo: il club, senza le plusvalenze sapete quanti ricavi è riuscito a fare? Intorno ai 55 milioni grazie agli abbonati che sono un valore aggiunto, gli sponsor, i diritti televisivi. Quando il club ha aumentato i suoi investimenti, oltre i 55 milioni fisiologici, è arrivato il frutto dell'area tecnica. A volte ho la sensazione che si pensi che il club possa essere gestito con poco, ma l'ultima volta ha avuto costi per 87 milioni e ricavato 55 senza plusvalenze. Grazie al lavoro compiuto in questi anni abbiamo risanato il pregresso e aumentato gli investimenti sul piano sportivo. Le strutture vengono dopo, non la utilizziamo per buttare fumo negli occhi. Potevamo fare i furbi in questo mercato: prendere lo svincolato che entusiasma la piazza a zero e invece abbiamo fatto una scelta impopolare, talvolta facendo anche investimenti. E' la prima volta da quando ci sono io che sono state fatte due operazioni da 12 milioni totali. Preferiamo investire su un giocatore di grande prospettiva, su un difensore della nazionale tedesca, su un attaccante importante come Stulic del 2001 altrettanto attenzionato, anziché attingere dal prestito o dal giocatore svincolato che avrebbero fatto felici i tifosi. Quest'anno abbiamo anche degli esuberi fisiologici, e nonostante ciò abbiamo comprato due giocatori per 12 milioni. Perché? Perché siamo sempre più virtuosi. Con questo modo di operare si ricomincia un ciclo e lo si fa seriamente. Siebert e Stulic costano più del centro sportivo grazie all'operatività quotidiana del club e la gestione dell'area tecnica. Questo ci porta ad un club solido e strutturato. Il club sta crescendo anche su quella parte lì. Che poi ciò rappresenti certezza di risultato sportivo, questo no. Rischiamo anche prendendo giocatori da 6 milioni. 

  • Le considerazioni finali di Corvino ed un suo pensiero

    Questo per me è il cinquantesimo anno da direttore sportivo. E' il mio centesimo calciomercato. Sono al ventunesimo anno di Serie A e sto andando verso le 800 partite di Serie A. Quello che più conta sono i dieci anni di Serie A con il Lecce e mi auguro che il presidente mantenga questa media in futuro. Tre campionati su quattro vinti. Ho sempre cercato di fare il massimo che ho potuto con quello che avevo a disposizione. Il campo è sempre quello che porta a fare i resoconti, ma credetemi che oggi tenere il Lecce in Serie A ed il nostro Salento come piccolo club tra i grandi, non è una passeggiata, e di questo ci sentiamo orgogliosi.

  • Corvino sugli esterni e gli attaccanti

    Esterni offensivi e attacco: qui c'è una narrazione sbagliata nonostante i numeri. Andate a vedere gli attacchi di tutte le squadre: vedete chi gioca con una punta e due esterni e vedete come sarebbe posizionato il Lecce. Invece il problema è l'attacco del Lecce. Ma non è stato così, è una narrazione sbagliata. Morente e Pierotti hanno fatto 7 o 8 gol. Chi c'è come seconde punte che hanno fatto così tanto? Abbiamo avuto una prima punta con 6 assist e 12 gol insieme a Rebic. Ma cosa dobbiamo fare di più?  Quest'anno abbiamo riconfermato Morente e Pierotti ed aggiunto Sottil. Abbiamo sostituito Rebic con Camarda e Krstovic con Stulic che lo scorso anno ha fatto 15 gol. Al posto di prendere uno che fa risonanza, ne abbiamo preso uno giovane.

  • Sulla costruzione della rosa: dalla porta al centrocampo

    Di cosa abbiamo tenuto conto: per i portieri non sto a dirvi le capacità di Falcone, per noi è come se fosse un Nazionale. Fruchtl aspetta il momento per dimostrare le sue qualità e crediamo in Samojaa.

    Marcatori centrali: abbiamo sostituito Baschirotto, arrivato come scommessa che abbiamo vinto. Lo abbiamo sostituito con Siebert e Perez. La linea dei marcatori centrali è composta da quattro nazionali: Siebert, Perez, Gaspar e Gabriel. Di più non possiamo fare. 

    Esterni difensivi: tutti sappiamo quanto è difficile la ricerca di questo ruolo. Chi compra, paga 10-15-20 milioni. Noi abbiamo puntato su Gallo e tre altri giovani. Fare di più economicamente era faticoso.

    Centrocampisti: la rosa è fatta di 7 centrocampisti, togliendo Rafia e Maleh. Di questi, 5 sono nazionali. Dei titolari Ramadani e Coulibaly sono titolari delle loro nazionali. Il terzo posto se lo giocano calciatori le cui potenzialità possono diventare, secondo noi, qualità. C'era da fare di più? Tutti possiamo fare di più.

     

  • La situazione di Guilbert, Rafia e Maleh e la salute del gruppo

    Con altri giocatori siamo stati chiari: a Guilbert, Rafia e Maleh abbiamo detto dall'inizio che non rientrano nei nostri piani tecnici. Noi diamo molto valore ai valori. Chi viene a Lecce sa cosa trova ed abbiamo il dovere di tutelare il Lecce. Se uno o due alterano le immagini morali e comportamentali di un gruppo, dobbiamo far si che non contagino tutti gli altri. Non è vero che l'anno scorso il gruppo era un gruppo che litigava. Lo scorso anno ho avuto uno dei gruppi più sani che io abbia mai avuto. Se non avessimo avuto quel gruppo, con due cambi di allenatore, non sarebbe sopravvissuto. Non vinci a Roma, contro la Lazio in dieci, pareggi con l'Atalanta o vinci con il Torino se non c'è il gruppo. Se non sei all'altezza non resisti e porti a casa risultato e salvezza. Era un gruppo sano. Se non hai gruppi sani non vinci la B e non sei per 4 anni in Serie A. Chi monta questi casi, sbaglia. Noi siamo sempre vigili e quando decidiamo di prendere decisioni i panni li laviamo in casa, ho fatto sempre così. Ai tre abbiamo detto di trovare soluzioni ma non le abbiamo trovate, addirittura per qualcuno erano in Serie A ed economicamente migliori delle nostre. Questi tre rimangono fuori dal progetto tecnico ed in attesa o in questo o nel prossimo mercato. Noi abbiamo bisogno che l'allenatore lavori nelle condizioni giuste. Non possiamo fare diversamente perché gli altri hanno parametri differenti.

  • Corvino sulla rosa consegnata al tecnico, Gaby Jean e Marchwinski

    Siamo una rosa, a mercato finito, di 25 calciatori che abbiamo consegnato all'allenatore. Di questi 25, Banda, Berisha, Camarda, Tiago Gabriel, Coulibaly, Gaspar, Helgason, Perez, Ramadani, Samojaa, Siebert sono nazionali. 12 nazionali. In 5 anni abbiamo creato una rosa di 12 nazionali. Di questi, due sono infortunati, Gaby Jean che sarà pronto a gennaio e Marchwinski che inizierà tra 15 giorni ad aggregarsi al gruppo. 

  • Calciomercato: le linee guida ed il monte ingaggi

    Abbiamo tenuto conto delle linee programmatiche della società. Per essere una società senza debiti dobbiamo fare scommesse. Non possiamo andare sui nomi e soddisfare il palato di tutti quanti. Dobbiamo farlo con investimenti mirati, che sono un rischio, e con le scommesse. Le scommesse si chiamano così perché si rischia, e noi siamo costretti a farlo. Non ci sono altre strade. Per rimanere senza debiti dobbiamo essere l'ultimo monte ingaggi, ma oggi possiamo spendere grazie a noi, al nostro lavoro. Di più non possiamo fare.

  • Corvino sulle strutture: tra stadio e centro sportivo

    In questi cinque anni abbiamo fatto una grande crescita in termini di strutture e infrastrutture. Ricordate com'era lo stadio, o il centro sportivo. C'è anche un lavoro fuori dal campo: la squadra, quando sono arrivato, si cambiava in due spogliatoi diversi. Oggi c'è una palestra, un centro sportivo, uno stadio che grazie all'impegno della società sarà tutto coperto…questa è la crescita del Lecce in cinque anni. Chi cerca di alterare questo, è giusto che lo faccia perché è il suo mestiere, quello dei tastieristi, ma noi andiamo avanti a fare i resoconti.

  • Prende parola Pantaleo Corvino

    Siamo qui dopo la chiusura del mercato estivo. Non è facile essere lucidi dopo giorni di intensa attività ed un campionato estenuante come quello passato, che ci ha visti in fibrillazione. Io sono rientrato ieri da Milano e non è facile essere al 100% lucido. Mi sforzerò di esserlo con la speranza di poter dare risposta alle vostre domande. Ora devo fare il rendiconto che ci ha visto sempre in crescita, ma non soltanto in termini di risultati. Non è facile partire con la B, tornare in Serie A, vincere lo scudetto con la Primavera, ed è bene ricordarlo. Noi siamo qui con il presidente e con Stefano (Trinchera, ndr) quando è proprio necessario, ma c'è chi fa il mestierante della tastiera che sta sempre ad alterare la realtà. Se oggi noi ci permettiamo di andare sul mercato e spendere 5 milioni più bonus, questa è crescita. Quando sono arrivato dovevo mettere a posto i conti, ma oggi siamo cresciuti. E se oggi facciamo quello che facciamo sul mercato, è perché abbiamo avuto questa crescita. Farlo con il monte ingaggi più basso, in autofinanziamento ed in sostenibilità, in questo periodo dove fondi, sceicchi e super ricchi abbondano, è un esercizio impossibile da fare. Mi auguro che fra 100 anni, quando non ci sarò, qualcun altro faccia di meglio.

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