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È il reparto più discusso, quello che per molti avrebbe avuto bisogno dei maggiori investimenti e quello che rappresenta in effetti la zona nevralgica del gioco. Stiamo parlando del centrocampo, nella fattispecie il centrocampo del Lecce, croce e delizia della squadra di Di Francesco, compagine che schiera un reparto a 3, con un regista dalle doti difensiva, una mezz’ala di rottura ed una di inserimento e quantità.

Davanti alla difesa

Ylber Ramadani e Balthazar Pierret rappresentano i due registi ai quali si affiderà il tecnico giallorosso in questo campionato, almeno fino a gennaio. Entrambi non hanno nelle corde la verticalizzazione improvvisa e precisa ma sono ordinati ed abili a schermare la retroguardia salentina, presa spesso di mira dagli attaccanti avversari.
L’albanese parte leggermente davanti nelle gerarchie rispetto al francese, eppure si tratta davvero di dettagli. Tutti e due dovranno lottare in ogni allenamento per conquistare una maglia da titolare.

Occhio, infine, a Olaf Gorter. È giovane e deve ancora crescere fisicamente per giocare in Serie A. L’olandese scuola Ajax, però, ha caratteristiche diverse rispetto ai suoi compagni di reparto e geometrie niente male.

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Mezz’ali di rottura 

Mohamed Kaba e Lassana Coulibaly, dal canto loro, sono le due mezz’ali che il Lecce utilizzerà per provare a rompere il gioco avversario. Il primo lo abbiamo spesso definito la “lavatrice” della compagine salentina, mentre il secondo è un tuttofare onnipresente. Certo, con loro in campo si perde qualcosa dal punto di vista della qualità ma è necessario che almeno uno dei due sia presente sul terreno di gioco per garantire copertura alla retroguardia. 

Mezz’ali di qualità 

Medon Berisha, Thorir Helgason, Alex Sala e presto pure Filip Marchwinski. Sono questi i giocatori sui quali potrà puntare l’allenatore giallorosso in questo ruolo. Lo spagnolo appena arrivato è tutto da scoprire e non è escluso che il mister non decida di schierarlo in campo già a partire da Bergamo. Gli altri due li conosciamo bene, sappiamo i loro pregi – tiro da fuori e giocate eccellenti con il pallone tra i piedi – ed i loro difetti – poco propensi alla battaglia sportiva ed alla fase difensiva in generale.

Il polacco, invece, torna da un lungo infortunio e l’anno scorso non è stato praticamente mai preso in considerazione. La speranza è che con Di Francesco possa rilanciarsi e far vedere finalmente il suo indiscusso valore.

Per chiudere, si deve tenere nota anche della presenza di Niko Kovac, giovane prodotto della Primavera che abbina qualità e quantità insieme ad una discreta conclusione da fuori. 

Come spiegato ieri in conferenza stampa da Pantaleo Corvino, non rientrano nei piani della società giallorossa né Rafia né Maleh. I due, quindi, non saranno utilizzati dal tecnico giallorosso.

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