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Domani sera, alle ore 20:45, il Lecce di Eusebio Di Francesco scenderà in campo a San Siro contro il Milan di Massimiliano Allegri. La sfida appare, almeno sulla carta, impari, con la squadra rossonera che dispone di una rosa molto più profonda rispetto ai giallorossi ed è considerata una delle principali candidate alla vittoria della competizione, insieme a Napoli, Inter e Juventus.

Tuttavia, queste partite riservano spesso qualche sorpresa, soprattutto perché gli allenatori ricorrono a molte seconde linee desiderose di mettersi in mostra. Anche per il Lecce sarà così, con diversi “panchinari” che domani potrebbero trovare spazio importante e, magari, insidiare le gerarchie tecniche di Di Francesco: si pensi, ad esempio, a Ndaba che potrebbe contendere il posto a Gallo, oppure a qualche nuovo innesto a centrocampo.

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Anche una semifinale di Coppa Italia nella storia del Lecce

Storicamente, il Lecce non ha mai avuto un grande rapporto con questa competizione. Molto spesso, infatti, non è riuscito ad andare oltre il terzo turno (gli ottavi di finale), con l’unica eccezione rappresentata dal torneo 1976/77. All’epoca, la formula era completamente diversa rispetto a quella attuale: sette gironi da cinque squadre, per un totale di 35 partecipanti. Solo la prima classificata di ogni gruppo accedeva al secondo girone eliminatorio (le semifinali), che si disputava in due gironi da quattro squadre ciascuno, formati dalle sette vincenti più la detentrice del trofeo. Anche in quella fase avanzava soltanto la prima, che accedeva alla finale. 

Nella prima fase, disputata prima dell’inizio del campionato, il Lecce, appena promosso in Serie B e guidato da mister Renna, si trovò di fronte i campioni d’Italia del Torino, oltre a Foggia, Taranto e Ascoli. Sulla carta i favori erano tutti per i granata, ma la scheggia impazzita del torneo fu proprio il Lecce, che vinse il girone con sette punti. Decisivo fu lo scivolone del Torino, fermato sull’1-1 dal Taranto (reti di Pulici e Gori) e poi sconfitto 2-1 a Lecce. Nel secondo turno, quello delle semifinali, i giallorossi finirono in un raggruppamento molto più complicato, con Inter, Juventus e Vicenza. Nell’altro girone c’erano Milan, Napoli (detentore della Coppa Italia), Bologna e Spal. Tra le escluse illustri anche Torino, Lazio e Roma. Il Lecce concluse all’ultimo posto, con l’Inter che vinse il gruppo ma perse poi la finale contro il Milan, vittorioso per 2-0.

Il rendimento del Lecce negli ultimi anni di Coppa Italia

Negli ultimi anni, invece, il Lecce non è mai riuscito a superare gli ottavi di finale. Il miglior risultato recente risale alla stagione 2021/22, quando la squadra di Marco Baroni, allora in Serie B, riuscì a superare due turni consecutivi. Al debutto, il 15 agosto, arrivò una vittoria esterna per 3-1 contro il Parma di Fabio Pecchia, grazie alla doppietta di Coda e alla rete di Tuia, con Brunetta a segno per i ducali. Nel turno successivo arrivò un sorprendente 2-0 contro lo Spezia di Thiago Motta (reti di Listkowski e Calabresi). 

Agli ottavi, però, i giallorossi furono eliminati all’Olimpico dalla Roma di Paulo Fonseca con il punteggio di 3-1: inutile la rete di Calabresi, a cui risposero Kumbulla, Abraham e Shomurodov. Quel gol ebbe però un sapore speciale: Arturo Calabresi andò infatti a segno contro la squadra nella quale era cresciuto e di cui è tifoso, alla presenza del padre Paolo Calabresi, noto attore e grande sostenitore della Roma, che quel giorno era in tribuna per assistere alla partita del figlio.

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