Di Francesco: "Un uomo è grande se il fallimento non lo ha fermato"

L'intervista rilasciata dal nuovo tecnico del Lecce il 30 dicembre 2024 a Rizzola Magazine
Alcuni mesi fa, Eusebio Di Francesco, nuovo allenatore del Lecce, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Rizzola Magazine, affrontando una serie di temi che vanno ben oltre l’aspetto tecnico del calcio. Nell’incontro, datato 30 dicembre 2024, il tecnico giallorosso ha parlato del valore più autentico dello sport, che non si esaurisce nel risultato sul campo, ma si esprime anche attraverso il rispetto, la crescita personale e la condivisione. Ecco un estratto delle sue parole.
Come si fa a spiegare la mentalità positiva ad un calciatore
Dirlo dopo le partite, specialmente quando si perde, non è facile. Noi dobbiamo cercare di trasmettere anche il valore ed il significato, non solo del risultato, ma anche dello sport. Il concetto di positività racchiude un po' un insieme di cose da dove ripartire. Spesso si dice che la capacità di sapersi rialzare dalle sconfitte è una grande forza.
E' normale che c'è una sorta di negatività che ci circonda in generale, sento sempre che le cose negative prevalgono su quelle positive. Noi dobbiamo stravolgerle, ma non creare positività dicendo “Devi essere forte e basta”, ma bisogna lavorare per essere positivi attraverso atteggiamenti, un percorso di positività con i calciatori e credere in qualcosa che ci può far diventare ancora più forti, come l'unità di intenti, cercare di essere squadra, essere improntati sull'Io anziché sul Noi.
Il rapporto uno a uno con i giocatori
E' importantissimo, perché in una dinamica di gruppo ci sono tante personalità diverse, tante esperienze differenti ed un vissuto differente. Dobbiamo essere bravi a capire dove andare a toccare individualmente i calciatori. Facciamo principalmente un percorso di gruppo, ma il one to one con i ragazzi è molto importante per migliorare determinati atteggiamenti. Si parte dall'uomo e pian piano si va a costruire un percorso di squadra.

Su Julio Velasco e Guardiola
La nostra figura (dell'allenatore, ndr) è molto importante. Ho avuto la fortuna di sentire Julio Velasco come relatore, ascolto le conferenze quando parla Pep Guardiola. Julio ha un'esperienza tale…sicuramente in uno sport dove hai a che fare meno persone da gestire ma è ugualmente importante, perché parla di spirito di squadra, di stare l'uno vicino all'altro e parla tanto del non trovare la cultura dell'alibi. Noi siamo abituati a cercarci degli alibi, in primis noi allenatori.
Dobbiamo invece essere bravi a togliere questi alibi tante volte dalla nostra testa e cercare di trovare le soluzioni per poter andare a migliorare, e noi lavoriamo tanto in questa direzione. La difficoltà maggiore è avere un gruppo di 25 o 30 ragazzi da dover gestire, e ti assicuro che quelli più difficili da gestire non sono quelli che giocano, ma quelli che non giocano.
La nostra bravura e capacità è di tenerli sempre sul pezzo e mantenere l'attenzione altissima, perché nel momento in cui hanno un'opportunità e dovessero allenarsi male sicuramente non farebbero una buona prestazione. Bisogna far capire loro che da un momento all'altro l'opportunità arriva per chi ha dedizione, impegno, serietà…io personalmente cerco sempre di premiare, quando posso, anche ragazzi che vedo meno pronti ma quando vedo una mezza opportunità li butto dentro, perché attraverso il loro atteggiamento mi portano ad avere nei loro confronti una maggiore attenzione.