Lecce, c’è un dato nascosto che fa tremare i tifosi: non accadeva da 20 anni…

Una sconfitta pesante al "Via del Mare" riaccende vecchi fantasmi: Di Francesco ora è chiamato a invertire la rotta prima che sia troppo tardi
Una notte da dimenticare al Via del Mare, dove il Lecce cade sotto i colpi del Cagliari guidato in panchina da Fabio Pisacane, tecnico giovane ed ambizioso. Un 2-1 che pesa non solo per la classifica, ma anche per ciò che rappresenta in termini storici: con questo risultato, la squadra di Eusebio Di Francesco resta ferma a un solo punto dopo quattro giornate. Un dato che fa rumore e riporta alla mente alcune delle stagioni più difficili del club salentino nella massima serie.
Il dato
Era dalla stagione 2005/06 che il Lecce non partiva così male: allora come oggi, solo un punto raccolto in quattro gare. Prima ancora, annate che i tifosi giallorossi ricordano con amarezza: nel 1997/98 e nel 1993/94, il bilancio fu addirittura peggiore, con zero punti ottenuti nei primi quattro turni. In entrambi i casi, la stagione terminò con la retrocessione in Serie B.
La sconfitta contro il Cagliari – squadra solida e compatta – è il segnale più preoccupante. Dopo un’estate di entusiasmo per l’arrivo di Di Francesco e qualche innesto interessante, i risultati tardano ad arrivare. Il gioco latita, la difesa balla e l’attacco non punge. Contro i sardi, il Lecce ha mostrato le stesse fragilità viste nelle prime tre giornate: poca intensità, difficoltà a gestire il possesso e un atteggiamento troppo passivo.
Il tecnico Di Francesco lavora sodo, ma è evidente che il tempo (anche se siamo nelle prime giornate di campionato) inizia a stringere. La prossima giornata vedrà i giallorossi impegnati contro il Bologna di Italiano, in un match che già profuma di dentro o fuori. La piazza inizia a rumoreggiare, anche perché si aspettava un inizio di campionato molto diverso da una squadra che in estate aveva puntato sulla continuità tecnica e su alcuni innesti che avrebbero dovuto portare qualità.
Reazione
Ora serve una reazione, sul campo e nello spogliatoio. Perché se è vero che il campionato è ancora lungo, è altrettanto vero che certi segnali – soprattutto quando si ripetono – non possono essere ignorati. E Lecce, oggi, è già a un bivio.