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Il “Gallo” Belotti canta due volte nel giorno della sua presenza numero 350 in Serie A e il Cagliari espugna il Via del Mare per 2-1, ribaltando il Lecce e salendo al terzo posto con 7 punti, a braccetto con Cremonese e Udinese. È la seconda vittoria consecutiva per i rossoblù di Fabio Pisacane, che tornano a vincere nel Salento dopo 14 anni, proprio contro lo stesso allenatore che li affrontò quel 2 ottobre 2011: Eusebio Di Francesco. Oggi come allora, il finale è amaro per il tecnico abruzzese, la cui posizione inizia a vacillare dopo il terzo ko di fila.

E pensare che la serata sembrava iniziare sotto una buona stella per i giallorossi, passati in vantaggio al 18’ con Tiago Gabriel dopo un avvio convinto. Ma il Cagliari è rimasto in partita e ha saputo soffrire, affidandosi alla ritrovata vena realizzativa di Andrea Belotti, che ha pareggiato i conti prima dell’intervallo con un colpo da centravanti puro, per poi completare la rimonta al 72’ su rigore. Decisivi, anche stavolta, i legni colpiti da Esposito (due nella ripresa) che negano al Lecce la possibilità di portare a casa almeno un punto.

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Ennesimo crollo: il dato nel 2025

Il “Via del Mare”, che aveva applaudito una squadra spumeggiante nei primi minuti, ha poi assistito all’ennesimo crollo mentale e tattico di un Lecce incapace di reagire alla prima vera difficoltà. Un trend preoccupante, che trova conferma in un dato inequivocabile: nel 2025, nessuna squadra ha perso più del Lecce in Serie A. Ben 13 sconfitte in 9 mesi solari, un record negativo che pesa come un macigno sul bilancio stagionale e sulle prospettive del club salentino.

La squadra di Di Francesco, partita con ambizioni di metà classifica, si ritrova invece ultima a quota 1, in compagnia di Pisa e Parma, e con una difesa che traballa troppo spesso nei momenti chiave. L’attacco, nonostante qualche sprazzo, non riesce a mascherare i limiti di una rosa ancora in costruzione, mentre l’allenatore sembra non trovare più la chiave per motivare e organizzare il gruppo.

Futuro

Il futuro? Sempre più incerto. E la prossima c'è il Bologna. Serve una scossa immediata, oppure la tredicesima sconfitta del 2025 rischia di diventare soltanto un’altra tappa in una discesa che oggi sembra senza freni.

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