header logo

Nelle ultime ore, il settimanale L’Espresso ha pubblicato sul proprio sito online un articolo dedicato alla scomparsa di Graziano Fiorita, storico fisioterapista del Lecce. Una notizia che ha profondamente colpito il mondo del calcio italiano, portando alla luce anche alcune criticità organizzative. 

Subito dopo il decesso di Fiorita, la Lega Serie A ha deciso di rinviare di sole 48 ore la partita tra Atalanta e Lecce, inizialmente in programma per venerdì 25 aprile alle 20:45. Una decisione che ha fatto discutere, soprattutto perché in quel momento la salma del fisioterapista si trovava ancora a Brescia

Il mancato rinvio più ampio ha suscitato forti polemiche, culminate durante la gara disputata sabato contro il Napoli. In segno di protesta, alcuni tifosi salentini hanno lanciato petardi in campo, costringendo l’arbitro Massa a interrompere la partita per alcuni minuti.

fumogeni curva nord

Un codice non scritto dei tifosi

Nel codice non scritto del mondo ultras ci sono pochi termini che hanno un valore più forte di tutti gli altri. Quattro, massimo cinque capisaldi che sono i punti cardinali di chi passa le domeniche tra Autogrill, autostrade e curve degli stadi italiani: pioggia, neve, vento, freddo o caldo non importa. Tra questi, c’è la parola rispetto.

Secondo il settimanale, esistono delle regole non scritte nel tifo organizzato in tutta Italia, nella quale la parola d'ordine è rispetto. Sebbene spesso i tifosi siano visti come il male del calcio, nella vicenda di Graziano Fiorita sono stati proprio loro a dare una lezione ai vertici del calcio. Durante la partita contro l'Atalanta, ad esempio, la curva sud bergamasca ha scelto di rispettare il lutto del Lecce, e di non incitare la propria squadra. Questo ha creato al Gewiss Stadium un’atmosfera quasi surreale, come se, in quel momento, la partita avesse perso di significato.

Il weekend successivo, un altro bel gesto è arrivato dai tifosi del Napoli, che hanno portato una corona di fiori sotto la panchina del Lecce, esprimendo così la loro vicinanza. Il gesto è stato accolto con un lungo applauso dai salentini, un segno di solidarietà sincera.

Oltre a Lecce, il tifo organizzato ha dato dimostrazione di un proprio “codice etico” in altre situazioni significative. Un esempio è il 19 marzo 2008, prima del derby tra Roma e Lazio, quando una delegazione del tifo romanista, insieme al capitano Francesco Totti, ha deposto una corona di fiori sotto la curva laziale per rendere omaggio a Gabriele Sandri, tifoso biancoceleste tragicamente scomparso nel novembre 2007. Un gesto che, a suo modo, ha fatto la storia del calcio italiano.

Più recentemente, la curva barese ha preso posizione contro un grave episodio accaduto al di fuori dello stadio San Nicola, durante il match Bari-Pisa, quando un uomo è stato picchiato davanti agli occhi di un bambino. In un comunicato ufficiale, i tifosi hanno condannato fermamente questo tipo di comportamento, sottolineando che non ha nulla a che vedere con la cultura del tifo, soprattutto quando coinvolge minori.

 In merito alla rissa avvenuta all'esterno della Curva Nord, ieri, durante la gara Bari-Pisa, teniamo a rimarcare la nostra totale estraneità.
Nello specifico, esprimiamo una ferma condanna dell'accaduto, in quanto avvenuto sotto gli occhi di un bambino.

Lecce, che batosta: pugno duro del Giudice Sportivo
Scurto: "Soddisfatti della stagione. Futuro? Ecco cosa vi dico"

💬 Commenti