Pregi e difetti dell'Atalanta di Ivan Juric

Alla scoperta della squadra nerazzurra, analizzando pregi e difetti degli uomini di Juric
Cantiere aperto. Potremmo definire così l’Atalanta di Ivan Juric in questo momento. Una squadra con qualche certezza e tante novità, sia negli uomini che nel modo di stare in campo, sebbene il tecnico croato rappresenti il filo conduttore perfetto con il recente passato gasperiniano.
Difetti
2 partite sono troppo poche per poter raccontare una squadra, però la prima Atalanta di Ivan Juric è parsa una compagine senza ancora un’identità ben definita. È mancato lo spirito di squadra, l’amalgama e soprattutto l’intensità, quella che per anni ha contraddistinto la squadra nerazzurra e che contro Pisa e Parma non si è vista.
Un buon secondo tempo all’esordio casalingo contro i toscani ed un ottimo primo tempo contro i ducali, salvo poi calare nel finale e subire la rete del pareggio di Cutrone.
Contro il Lecce ci saranno anche due assenze da non sottovalutare: Scamacca sarà sostituito da Nikola Krstovic, ex di turno dal cuore ancora giallorosso, mentre Musah potrebbe sostituire Ederson, con il primo che ha già affrontato il Lecce in questa stagione, esattamente due settimane fa con addosso la maglia del Milan.

Pregi
Gioco sulle fasce, qualità in mezzo al campo, imprevedibilità degli interpreti, soprattutto i trequartisti, e difesa fisica e rocciosa. Forse i difensori che compongono la retroguardia non sono rapidissimi ma hanno una grande forza fisica dalla loro parte.
Un fattore che può diventare sicuramente un pregio è rappresentato dal ritorno a disposizione di Juric di Ademola Lookman. L’attaccante, che qualche settimana fa era stato punito ed isolato a causa di qualche mal di pancia di troppo, dovrebbe rientrare in gruppo e potrebbe essere già convocato nella sfida contro il Lecce, sebbene non abbia ancora il ritmo partita nelle gambe.
In ogni caso, alle spalle di Nikola Krstovic le soluzioni non mancano e l’allenatore bergamasco può scegliere tra un’ampia gamma di trequartista, partendo da De Ketelaere e passando per Samardzic, Sulemana e Maldini.

Le differenze tra Juric e Gasperini
In fase di non possesso le differenze tra la gestione Juric e quella Gasperini sono praticamente impercettibili. A Lipsia, ad esempio, in una delle amichevoli precampionato, contro un tridente perfetto per far saltare il sistema di marcature di Juric, l'Atalanta pressava coi due attaccanti del 3-4-1-2 i centrali difensivi avversari, Pasalic aveva il compito di schermare il playmaker mentre Ederson e de Roon andavano a pressare i terzini quando gli arrivava la palla.
È nella fase di possesso che si sono viste differenze maggiori: dalla costruzione quasi ossessiva delle catene laterali, con i centrocampisti che svuotano il centro, ai tagli interni dei quinti o dei centrali di difesa, come “esca” per attirare la pressione, sfruttando l’atletismo dei giocatori in campo aperto e arrivare dal centravanti.
In questo nuovo contesto due giocatori potrebbero assumere nuova importanza: Samardzic, la cui centralità sembra maggiore rispetto a quella avuta finora, e Raoul Bellanova, liberato ancor più sistematicamente nelle prime amichevoli dai movimenti a stringersi o abbassarsi di De Ketelaere/Samardzic.