Lecce, mercato in attivo e posizionamento da vertice: è nella top 10 in Italia

L'analisi del calciomercato estivo da parte dei giallorossi
La sessione di mercato estiva del Lecce è stata, per certi versi, storica, così come il campionato a cui stiamo assistendo. Soprattutto nel mercato in entrata, il Lecce è stato protagonista di operazioni che, fino ad ora, per motivi prettamente economici, era difficile permettersi. Sul fronte delle uscite, i giallorossi hanno completato l’operazione Krstovic, cedendo l’attaccante montenegrino per circa 25 milioni di euro, piazzandosi al secondo posto tra le cessioni più importanti della storia del club.
Ma è stato soprattutto nel mercato in entrata che sono arrivati colpi “storici”: il Lecce, infatti, mai aveva speso sei milioni di euro per un singolo calciatore, almeno sotto la gestione Sticchi Damiani. In questa sessione, invece, potrebbero esserne arrivati addirittura due: Siebert (sei milioni) e Stulic (per una cifra che oscilla tra i cinque e i sei milioni). Oltre a loro, sono arrivati anche Sala, centrocampista prelevato dalla Serie B spagnola per circa 2 milioni di euro più una percentuale importante sulla rivendita, Kouassì, arrivato per circa un milione di euro, e Ndaba, oltre ai prestiti di Sottil e Camarda.

Cifre importanti possibili grazie alle cessioni milionarie
Nonostante le tante uscite di denaro, il saldo del mercato del Lecce è rimasto in attivo per il quarto anno consecutivo, e per di più anche in doppia cifra. La sessione estiva si è chiusa con un attivo di circa 14 milioni di euro, frutto soprattutto delle cessioni di Krstovic all’Atalanta per 25 milioni di euro (ennesima superplusvalenza) e di Baschirotto, ceduto alla Cremonese per circa 3 milioni di euro (una plusvalenza inferiore rispetto a quella di Krstovic, ma comunque significativa). Con questo risultato, il Lecce si piazza al sesto posto in questa speciale classifica, davanti a squadre come Napoli e Milan, che hanno ceduto i loro top player a cifre importanti (Reijnders al Manchester City per 55 milioni dai rossoneri, che hanno ceduto anche Thiaw al Newcastle per circa 30 milioni di euro e Osimhen al Galatasaray per 75 milioni per quanto riguarda i partenopei).
A chiudere la classifica c’è il Como, dietro anche a Inter e Juventus, autentica protagonista del mercato in entrata con più di 140 milioni di euro spesi, in cui sono arrivati giovani promesse pronte ad esplodere nel calcio offensivo di mister Fabregas, ma allo stesso tempo sono stati meno efficaci nelle cessioni (il presidente Suwarso ha dichiarato che sarà necessario cambiare passo anche sotto questo punto di vista). Una possibilità per risanare questo dato è stata data dal Tottenham, che aveva offerto circa 75 milioni di euro per Nico Paz, offerta però rifiutata dai lariani perchè considerata troppo bassa.
Chi comanda questa speciale classifica?
A comandare la classifica ci sono Genoa e Parma, con rispettivamente 52 e 41 milioni di attivo. Il mercato della squadra ligure è stato totalmente opposto a quello del Como: a fronte di cessioni importanti, come quella di De Winter a 25 milioni di euro, o il riscatto di Gudmundsson, sul fronte degli acquisti ha acquistato solo calciatori in prestito o svincolati (Ostigard e Stanciu a zero, Colombo e Carboni in prestito). Per quanto riguarda il Parma, oltre alla cessione di Leoni per circa 35 milioni di euro, c’è da registrare anche quella del mediano Sohm alla Fiorentina per circa 15 milioni, mentre nel mercato in entrata sono arrivati soprattutto Cutrone e Oristanio, acquistati negli ultimi giorni di mercato.
Per i felsinei, invece, il mercato estivo è stata l’ennesima dimostrazione delle capacità del DS Sartori, che ha resistito alle avance del Napoli per Ndoye, cedendolo poi al Nottingham Forest per circa 42 milioni di euro. Oltre allo svizzero, è stato ceduto anche Beukema per una cifra vicino ai 31 milioni, mentre dal mercato in entrata sono arrivati Rowe dal Marsiglia per 19 milioni e scommesse come Immobile e Bernardeschi, usciti negli ultimi anni dai radar del calcio italiano. Davanti al Lecce si piazzano anche Udinese (grazie soprattutto alla cessione di Bijol al Leeds per 22 milioni) e Torino (grazie alle cessioni di Ricci e Milinkovic-Savic al Milan e al Napoli).