Tutti i numeri di un Lecce-Milan che profuma già di storia

Un incrocio che, a livello statistico, coinvolge molte volte anche Di Francesco
Con l'inizio del nuovo campionato di Serie A non sono mancate nemmeno le sorprese. Da Milano, a Bergamo fino ad arrivare a Cagliari, già dalla prima giornata le squadre che lottano per non retrocedere hanno iniziato ad accumulare punti che, a fine campionato, possono risultare decisivi. È il caso soprattutto della Cremonese, che con la vittoria a San Siro contro il Milan ora è a tre punti, mentre Lecce, Pisa e Cagliari sono ferme a uno.
In attesa dell'Hellas Verona, in campo oggi contro l'Udinese, al momento sono solo Parma (battuto 2-0 dalla Juventus a Torino) e Sassuolo (0-2 in casa contro i campioni d'Italia del Napoli) le due squadre tra quelle che lottano per non retrocedere che non hanno ottenuto punti nella prima giornata di campionato. La seconda giornata, invece, inizierà già con tre squadre impegnate nella lotta per non retrocedere: Cremonese-Sassuolo alle 18:30 e uno storico Lecce-Milan alle 20:45.
Il Lecce guarda dall'alto il Milan
Per la prima volta nella storia del Lecce, i salentini affronteranno il Milan standogli davanti in classifica. È vero che siamo ancora alla seconda giornata, ma lo scivolone della squadra di Allegri in casa contro la Cremonese è tanto inaspettato quanto difficile da digerire, con il match di San Siro che è entrato, nel suo piccolo, nella storia. con il gol dell'1-0, Baschirotto è diventato il capocannoniere all time dei calciatori che hanno segnato solo di testa (sei, di cui due proprio contro il Milan: nel 2-2 del 14 gennaio 2023 e nella sfida di sabato scorso) a pari merito con l'ex difensore della Roma Ibanez: un grandissimo traguardo per un giocatore arrivato in Serie A solo nel 2022.
Ora i rossoneri devono assolutamente reagire, ed ecco perché la sfida del Via del Mare diventa per il Lecce di Di Francesco una partita ancora più complicata.

Un altro record per il Lecce contro i rossoneri
Il Via del Mare, per il Milan di Allegri, però, è sempre stato uno stadio ostico. L'allenatore toscano conosce molto bene lo stadio di Lecce: è nei libri di storia la rimonta della stagione 2011-2012, quando contro il Lecce allenato da Di Francesco chiude il primo tempo in vantaggio per 3-0, salvo poi perdere il match per 4-3 grazie alla tripletta di Boateng e al gol di Yepes che ha ribaltato completamente il risultato. Ma quella del 23 ottobre 2011 è solo una delle quattro vittorie che i rossoneri hanno ottenuto nel nuovo millennio contro il Lecce, con la prima che risale al 2002 (0-1), mentre le altre due risalgono al 2020 (4-1 in favore del Milan di Pioli) e all'ultima stagione (2-3 in rimonta).
Inoltre, i rossoneri sono una delle “vittime preferite” del nuovo Lecce: da quando i salentini sono arrivati in A nel 2022, il Milan è l’unica squadra, tra quelle affrontate ogni anno, a cui il Lecce ha segnato due gol in ogni stagione (2-2 con Baroni e D'Aversa e 2-3 con Giampaolo), mentre con Allegri il rendimento non è stato lo stesso: negli ultimi due anni in cui il livornese è venuto in Salento (22-23 e 23-24) la sua Juventus non ha mai subito gol (0-1 e 0-3).
Come arriva il Lecce alla sfida di venerdì
Ma nella sfida di venerdì c'è anche un tabù da sfatare. Infatti, è proprio dalla partita dell'8 marzo 2024 contro il Milan che il Lecce non segna almeno due gol al Via del Mare. D'altro canto, i giallorossi stanno mostrando una grandissima tenuta difensiva, almeno fino ad ora: nelle ultime quattro partite ufficiali, il Lecce ha mantenuto la porta inviolata (Torino, Lazio, Juve Stabia e Genoa), con i salentini che non subiscono più di un gol dalla sfida interna contro il Como (0-3): da allora un gol contro l'Atalanta, uno contro il Napoli e uno contro l'Hellas Verona.
Il match contro i lariani, inoltre, è importante anche per un'altra statistica: il gol di Diao nei minuti di recupero finali è l’ultimo gol subito su azione dal Lecce (da allora Retegui su rigore, Raspadori su punizione diretta e Coppola da calcio d'angolo). Un cambio di mentalità difensiva importante per una squadra che ogni anno lotta per la salvezza.
I tabù da sfatare per il Milan
Dall'altra parte c'è un diavolo ferito dopo la brutta sconfitta casalinga contro la Cremonese. Max Allegri predica comunque calma, perché il campionato è lungo, ma i problemi difensivi sembrano essere sempre gli stessi, nonostante l’arrivo di un allenatore cultore della fase difensiva. I rossoneri cercano di tornare alla vittoria in trasferta, che manca dal 5 maggio, quando la squadra allenata da Coincecao sbancò il Marassi di Genova per 2-1 in rimonta.
Per trovare un successo in trasferta dove i rossoneri hanno mantenuto la porta inviolata bisogna nuovamente fare i conti con Eusebio Di Francesco: il 27 aprile, infatti, il Milan vinse al Penzo di Venezia, contro la squadra del tecnico abruzzese, per 2-0, in una sfida chiusa tra polemiche dei padroni di casa per un calcio di rigore non concesso sullo 0-1 in favore del Milan.
C'è un fallo incredibile su Yeboah, mi girano davvero. Sono davvero arrabbiato. Il Milan è già una squadra forte, non ha bisogno di questi aiutini. Siamo il Venezia, meritiamo rispetto
Tutti gli occhi su Camarda
In attesa dell'arrivo del nuovo attaccante, il grande protagonista per la sfida di venerdì sera sarà Francesco Camarda. Il giovane attaccante giallorosso è arrivato in questa sessione estiva di calciomercato in prestito con diritto di riscatto e controriscatto proprio dal Milan, con dei premi in denaro che verranno assegnati al Lecce ogni volta che il classe 2008 scenderà in campo.
Ma Camarda non è l'unico calciatore ad aver vestito entrambe le maglie nella sua carriera, e anche in questo caso emerge un dato interessante. Negli ultimi anni di Lecce in A con Sticchi Damiani, solo in una stagione i giallorossi non acquistarono un attaccante che avesse già giocato anche nel Milan: nel 2019-20 arrivò Lapadula, nel 22-23 Colombo, nel 24-25 Rebic e in questa stagione Camarda.

Di questi calciatori, solo Lapadula riuscì ad arrivare in doppia cifra in termini realizzativi (13 gol tra campionato e Coppa Italia), ma fu anche l’unica stagione in cui il Lecce retrocesse in Serie B.