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Protagonista dell'ultima puntata di DoppioPasso Podcast è stato l'ex giocatore del Lecce Bruno Cirillo. Il classe '77 arrivò nel Salento durante la stagione 2000/01, giocando 18 partite e segnando anche 3 gol, non riuscendo tuttavia a contribuire alla salvezza dei suoi. 

Dopo mezza stagione nella Reggina l'anno successivo, Cirillo torna a Lecce contribuendo invece alla promozione della squadra in massima serie. Durante il podcast, il difensore ha raccontato la sua esperienza a Lecce, le problematiche della stagione 2000/01 ed il rapporto con Corvino. Ecco le sue parole.

L'arrivo a Lecce, Corvino e la retrocessione

Vado a Lecce dal grande direttore Corvino, che mi voleva a tutti i costi ed ho un rapporto bellissimo. Lo ritengo una persona di una serietà, di una capacità di scovare dei talenti incredibili. Vado lì ma non è stata una stagione facile, perché c'è stata la retrocessione, ed avevamo uno squadrone: Chevanton, Vucinic, Popescu, Balleri, Chimenti, Ledesma, Bojinov. 

La squadra era stata creata per andare in Europa, ma retrocediamo, quindi è stata una brutta botta perché non me l'aspettavo. Eravamo una squadra importante. Quale fu il problema? Sai, quando si creano situazioni che non vanno bene, i risultati negativi uno dietro all'altro portano la squadra in un tunnel da cui non riuscivamo più ad uscire. Poi comunque Lecce, bellissima città, ma quando le cose non vanno bene si fanno sentire.

L'accoglienza a Lecce

Io amo Lecce. E' una piazza incredibile. Però quell'annata ha segnato un po' tutti: io vado a Reggio Calabria in Serie A, però poi ci sono problemi con l'allenatore ed a gennaio decido di andare via, ritornando a Lecce in Serie B vincendo il campionato e tornando il Serie A. E' successo tutto in un anno.

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