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Dopo l’amichevole contro la formazione Primavera di mister Schipa, Eusebio Di Francesco ha concesso alcuni giorni di riposo alla squadra, prima di preparare la sfida di campionato contro l’Atalanta di Juric. La ripresa degli allenamenti coinciderà con un giorno storico per la squadra giallorossa, perché sarà il primo nel nuovo centro sportivo di Martignano, che diventerà la nuova casa del Lecce, dove potrà preparare al meglio le gare di campionato. Una struttura moderna e all’avanguardia, che permetterà ai calciatori quantomeno di utilizzare un unico spogliatoio, cosa che invece ad Acaya non era possibile, come dichiarato dallo stesso Corvino nell'ultima conferenza.

In questi cinque anni abbiamo fatto una grande crescita in termini di strutture e infrastrutture. Ricordate com'era lo stadio, o il centro sportivo. C'è anche un lavoro fuori dal campo: la squadra, quando sono arrivato, si cambiava in due spogliatoi diversi. Oggi c'è una palestra, un centro sportivo, uno stadio che grazie all'impegno della società sarà tutto coperto…questa è la crescita del Lecce in cinque anni.

Le strutture sportive: un dibattito che dura da decenni

Il tema dei centri sportivi e, più in generale, degli impianti sportivi in Italia è dibattuto da moltissimo tempo. Rispetto a tanti Paesi europei, le strutture italiane sono ancora indietro, e questo influisce anche sull’appeal del nostro calcio nei confronti dei grandi campioni, che spesso preferiscono trasferirsi in campionati come la Premier League o la Liga. Delle venti squadre di Serie A, ben sette non dispongono al momento di un centro sportivo di proprietà. Tra queste ci sono club che partecipano alle principali competizioni europee e altre che, pur militando da anni nella massima serie e potendo contare su proprietà economicamente più solide rispetto a quella giallorossa, non hanno ancora fatto questo passo.

Tra le società che non possiedono un centro sportivo ci sono, ad esempio, il Sassuolo, che si allena in una struttura di proprietà ma su un terreno di proprietà comunale che è stato concesso ai neroverdi per 40 anni; il Torino, che utilizza lo stadio Filadelfia, gestito dalla Fondazione Filadelfia; l’Udinese, che lavora al centro sportivo Bruseschi, anch’esso di proprietà del Comune; e il Pisa, che si allena in un impianto dell’Università di Pisa, con cui lo scorso anno ha rinnovato il contratto di affiliazione per altri dieci anni.

La situazione delle altre squadre in A

Il tema è molto attuale anche in casa Napoli, dove mister Conte ha più volte sottolineato l’importanza di avere un settore giovanile all’altezza e una struttura moderna e funzionale, capace anche di ridurre al minimo il rischio di infortuni. Proprio negli ultimi giorni la società azzurra ha individuato la nuova sede per il futuro centro sportivo, che dovrebbe sorgere a Succivo.

Un altro caso particolare è quello del Genoa, il cui centro sportivo è di proprietà privata, mentre per il Parma la struttura non è intestata direttamente al club ma al gruppo che controlla la società, la Krause Group.

Per quanto riguarda le altre società di Serie A, Bologna ed Hellas Verona hanno recentemente acquisito i centri sportivi dove già si allenavano in affitto: i felsinei lo hanno fatto nel 2016, mentre i gialloblù nel gennaio 2025, con l’arrivo del nuovo fondo di gestione Presidio Investors.

Una nota di merito va alla Cremonese, che subito dopo la promozione in Serie A ha acquistato sia il centro sportivo che lo stadio, diventando una delle poche società italiane proprietarie di entrambe le strutture.

Chi invece negli ultimi anni ha costruito ex novo un centro sportivo sono l’Atalanta, con il moderno centro sportivo Bortolotti, e la Fiorentina, con il Viola Park, considerato un vero e proprio gioiello all’avanguardia. Tutte le altre società della massima serie dispongono oggi di un centro sportivo di proprietà.

 

 

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