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Fabio Lucioni ha parlato in conferenza stampa all'Acaya Golf Resort, alla ripresa degli allenamenti in vista della partita in trasferta contro la Roma in programma domenica alle 18. Di seguito le sue dichiarazioni: "Mi piace giocare, lo faccio per passione, è un lavoro bello che non mi stanca. Il lunedì arrivo al campo con la voglia di un ragazzino. Accumulati tanti minuti sulle gambe si iniziano a sentire ma questo non significa alzare bandiera bianca. E' la testa che comanda il corpo: se c'è voglia di dare il 100% anche quando si è più stanchi lo si riesce a fare. La concorrenza credo che sia sempre ben accettata in una squadra, alza il livello e la qualità dell'allenamento e alza il livello di concentrazione. Alza l'asticella della crescita di una squadra. Io la serie A l'avevo solo annusata. E' un'esperienza con la quale mi sto confrontando giorno dopo giorno con i fattori di crescita che devono sempre accompagnarmi, ho 32 anni ma tanto da imparare in questa categoria. La sto affrontando con la testa giusta. Rossettini? Abbiamo un rapporto splendido, partita dopo partita questo affiatamento sta crescendo, ci troviamo sempre più in sintonia. Lui è un ragazzo splendido anche fuori dal campo, nello spogliatoio porta la sua esperienza al servizio del gruppo, ci stiamo trovando bene. A dicembre siamo venuti meno a livello numerico, qualche infortunio ha portato via dei componenti che alzavano il livello dell'allenamento. Lo spirito è stato sempre quello del sacrificio e del lavoro quotidiano, aspetti che hanno contraddistinto gli ultimi risultati. I nuovi si sono ambientati subito in un gruppo genuino composto da bravi ragazzi. Il gruppo li ha fatti ambientare subito, lo staff tecnico li ha fatti entrare subito negli schemi, anche con un assetto tattico differente e mi riferisco a Saponara. Alla base credo ci sia l'intelligenza e la bravura di chi è arrivato che si è calato subito nel ruolo di protagonista in questa squadra, chi è arrivato sapeva che veniva in una città che ha fame e voglia e crede fortemente nel gruppo. Tutti gli acquisti nella totalità hanno dato una mano, a prescindere dalle qualità dei singoli. Lavoriamo sui calci piazzati per cercare di far gol ,fino ad ora ne ho fatto uno ma è più importante non prenderlo che farlo. Fino ad ora credo che Babacar non ha espresso ciò che voleva dare. Lo vedo volenteroso e credo che possa darci una mano affinché i suoi gol ci servano per la salvezza. Credo che lui sia mentalmente attaccato e predisposto alla sofferenza di una squadra che si debba salvare ma ha ancora espresso meno di quanto può esprimere. La lotta salvezza? Il girone di ritorno è un altro campionato, facendo tre vittorie abbiamo richiamato altre squadre nella lotta ma non ci siamo tirati fuori, perché siamo sempre nei bassifondi. Basta sbagliare una partita e ci si ritrova sotto. Il Genoa dal canto suo ha fatto risultati importanti. Bisogna fare attenzione a fare passi falsi. Dal Torino in giù credo che si debba guardare la lotta per non retrocedere. Affronteremo la Roma in un momento particolare, per loro i risultati non arrivano e sembra ci sia qualcosa che non vada nel gruppo. Hanno giocatori che possono decidere in ogni momento le gare come Dzeko e Kolarov, ma anche in mezzo al campo hanno qualità. Non credo che qualitativamente sia inferiore alle prime tre in classifica, a livello mentale hanno qualche problema e dobbiamo essere bravi a sfruttarlo a nostro favore. Contro i top player bisogna essere sempre al top e a livello fisico ci vuole grande intelligenza. Tutti i particolari vanno lavorati. Dzeko credo che sia uno degli attaccanti più completi in circolazione. Nelle circostanze in cui l'ho affrontato mi ha dato questa impressione, ha qualità tecnica, grande fisico e grande velocità, è un attaccante completo. Cosa fare in caso di salvezza? Un'altra pedalata, allungando i chilometri. Lo scorso anno è stata un'esperienza bellissima che ha anche fruttato dal punto di vista della beneficienza".
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