Lecce, un progetto in costante crescita

Dai polverosi campi di Serie C ad un modello sostenibile e futuribile: ecco dove si è alzata l'asticella
Un percorso iniziato anni fa
Dai polverosi campi della Serie C, con il timore concreto di vedere il calcio sparire da Lecce, si è giunti a una storica terza salvezza consecutiva in Serie A. Quando la cordata di soci decise di rilevare il club dai Tesoro, la situazione era tutt’altro che rosea: anni trascorsi impantanati in terza serie, uno stadio ormai fatiscente, l’assenza di un centro sportivo e di un vero settore giovanile, e una passione popolare che andava spegnendosi.
Oggi, invece, il Lecce vive uno dei momenti più floridi della sua storia centenaria. La società ha scelto di investire su giocatori di proprietà, un vivaio in continua crescita e una gestione economica solida. Il settore giovanile, affidato all’esperienza di Pantaleo Corvino, è diventato un autentico serbatoio di talenti, con le plusvalenze che rappresentano un pilastro fondamentale per la sostenibilità del club.
Con l’imminente restyling dello stadio e la realizzazione del nuovo centro sportivo, il Lecce guarda al futuro con fiducia, ambizione e una visione chiara di continuità e crescita.
Lecce, la terza salvezza consecutiva è molto più di un traguardo
Quella conquistata è più di una semplice salvezza: è una pagina storica del calcio leccese e, soprattutto, un trampolino verso il futuro. Evitare la retrocessione in Serie B per il terzo anno di fila significa aver schivato un pericoloso passo indietro, che avrebbe potuto ingabbiare la squadra in una categoria notoriamente complessa, sia sul piano tecnico che su quello economico.

La permanenza in Serie A consente al Lecce di proseguire un percorso di crescita ben ponderato e pianificato. Questa terza salvezza consecutiva rappresenta una spinta decisiva per consolidare le ambizioni giallorosse, nel segno di un progetto a lungo termine sempre più credibile.
Una squadra di proprietà
Uno dei principali punti di forza del Lecce è la composizione della rosa: interamente formata da giocatori di proprietà, eccezion fatta per Karlsson e Sala. Nomi come Falcone, Krstovic e Gallo sono già finiti nel mirino di diversi club, a dimostrazione del valore costruito internamente.
Non dipendere dai prestiti significa non dover ricostruire la squadra ogni anno e, soprattutto, lavorare sulla valorizzazione del proprio patrimonio, senza rischiare di perdere pezzi chiave al termine della stagione.