Il riassunto di una stagione infinita tra vittorie, svolte e un finale da libro di storia

Un campionato che, come le migliori favole, terminerà con un lieto fine
Febbraio-Marzo: il periodo più buio del Lecce in A tra sconfitte e polemiche
La vittoria contro il Parma aveva portato il Lecce a una distanza rassicurante dalle zone calde della classifica, facendo sperare in un finale di stagione più sereno. Eppure, da quel momento in poi, i tre punti sono diventati un miraggio. Eppure il mese di febbraio era iniziato con segnali incoraggianti: prima il pareggio per 0-0 in casa contro un Bologna in grande forma, reduce dall’eliminazione dell’Atalanta in Coppa Italia, poi un altro 0-0 a Monza. Un punto, quest’ultimo, che ha diviso la tifoseria tra chi si aspettava di più e chi ha attribuito il risultato alla sfortuna.
A quel punto, però, è iniziata una lunga striscia negativa: la sconfitta interna contro l’Udinese, condizionata dalle decisioni dell’arbitro Bonacina e del VAR Guida, seguita dai ko contro Milan e Genoa, che hanno riportato il Lecce in piena lotta salvezza. L’unico spiraglio di positività erano i gol di Krstović, in particolare la doppietta contro il Milan, che ha acceso i riflettori sul talento del montenegrino e ne ha aumentato l’interesse di diversi club di Serie A.
Aprile: tutta Italia unita nel cordoglio per la morte di Graziano Fiorita
Il penultimo mese di campionato si apre con un pareggio per 1-1 nello scontro diretto contro il Venezia: una gara che sembrava compromessa dall'autogol di Gallo, ma il primo gol stagionale di Baschirotto — anche il primo realizzato da un non attaccante — permette ai salentini di agguantare il pari. Il difensore si ripete nella giornata successiva contro la Juventus, dove il Lecce esce sconfitto per 2-1 dall’Allianz Stadium, al termine di una partita segnata dalle polemiche arbitrali: su tutte, una mancata espulsione di Renato Veiga per un fallo su Krstovic e un fallo al limite non sanzionato su N'Dri nei minuti finali.

Sette giorni dopo arriva un pesante tonfo interno contro il Como: uno 0-3 senza appello che scatena la contestazione della tifoseria e apre una seria riflessione sul futuro di Giampaolo. L’allenatore abruzzese viene comunque confermato il giorno successivo, con la squadra mandata in ritiro a Coccaglio per preparare la difficile trasferta contro l’Atalanta.
Ed è proprio in quei giorni che si consuma la tragedia: nella notte tra il 23 e il 24 aprile muore Graziano Fiorita, storico fisioterapista del club e figura centrale dello staff medico giallorosso per oltre vent’anni. Il Lecce chiede e ottiene il rinvio del match, ma solo di 48 ore: una decisione che scatena la rabbia della società salentina, culminata in un durissimo comunicato pubblicato a poche ore dal fischio d’inizio. Il club definisce l’incontro con l’Atalanta come “la partita dai valori calpestati”. La gara terminerà poi 1-1.