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Nella giornata di ieri il Lecce è tornati ad allenarsi per preparare al meglio la sfida di domenica sul campo del Monza. I salentini sperano di confermare quanto di buono fatto nelle prime 3 giornate di campionato, in cui hanno conquistato ben 7 punti, battendo Lazio e Salernitana e pareggiando sul campo della Fiorentina.

Merito del gran lavoro dell'area tecnica e di D'Aversa, che è subito riuscito a dare un'identità alla squadra. Mister Alberto Cavasin, ex allenatore del Lecce, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, e ai microfoni della rosea ha commentato il grande inizio di stagione dei giallorossi.

Sulla Puglia

“Ti entra nel cuore per la passionalità della gente. È una regione meravigliosa, c'è tanta creatività e si mangia divinamente”.

Sulla partenza del Lecce

“C'erano i presupposti per fare subito bene, ma nulla si può dare per scontato. Tanto più che in A il secondo anno è sempre più difficile del primo. Ecco, il Lecce non ha cambiato tantissimo ma se chi arriva si inserisce con facilità, come sta succedendo a Krstovic, vuol dire che tutto funziona a dovere. E lo stesso D'Aversa non ha avuto problemi di inserimento”.

Su Corvino

“La sua mano non pesa il 100%, ma quasi. Le sue conoscenze, l'esperienza che ne accompagna ogni gestione delle cose, le competenze sono determinanti. È stato proprio Corvino a offrirmi la prima chance su una panchina di Serie A con il Lecce, prendendomi dal Cesena. Per tanti versi, ha determinato anche la mia storia”.

Sulla proprietà

“È la vera grande forza di questo Lecce. Conoscere il territorio, viverlo, sentirlo nelle vene”.

Sui calciatori

“Mi intriga la storia del guerriero Baschirotto. Un mix di bravura e umiltà”.

Sull'obiettivo salvezza

“Almeno per i prossimi 4 mesi non deve distrarsi su altri obiettivi. Guai se perdesse la necessaria determinazione”.

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