Fabbri ancora nella bufera: stop dopo Milan–Bologna, ma resta disponibile ad arbitrare

Il direttore di gara romagnolo è stato sospeso per alcune settimane ma solo come addetto al VAR
La scorsa stagione, in particolar modo nella seconda parte del campionato, è stata in diversi casi pesantemente condizionata da episodi arbitrali che quasi sempre hanno penalizzato il Lecce, allora guidato da Marco Giampaolo. Dal rigore concesso in maniera piuttosto generosa dall’arbitro Bonacina durante Lecce–Udinese, al mancato cartellino rosso che avrebbe lasciato la Fiorentina in dieci al Franchi dopo mezz’ora di gioco, fino ad arrivare all’episodio dell’Allianz Stadium: Renato Veiga cintura platealmente Krstovic al limite dell’area di rigore, ma per il direttore di gara (Zufferli, lo stesso designato per Lecce-Cagliari di venerdì) non ci sono gli estremi né per il calcio di punizione né per l’espulsione del difensore portoghese. Meno di 100 secondi più tardi la Juventus raddoppia con Yildiz.

Scontro Sticchi Damiani-Fabbri dopo Lazio-Lecce
Il rapporto con la classe arbitrale si è complicato ulteriormente con un altro fischietto: Michael Fabbri. Il direttore di gara della sezione di Ravenna è stato protagonista di due episodi, in due partite diverse dello scorso campionato, che per certi versi sembrano chiudere un cerchio. Nella sfida casalinga contro il Cagliari, Fabbri espulse Dorgu a fine primo tempo dopo una revisione al VAR, costringendo il Lecce a difendere il gol di vantaggio in dieci uomini per tutto il secondo tempo, impresa che poi riuscì alla squadra di Luca Gotti.
Era soltanto la terza giornata e nessuno poteva immaginare che la stessa situazione si sarebbe riproposta all’ultima sfida di campionato, sempre con Fabbri come arbitro: questa volta toccò a Pierotti, espulso per doppia ammonizione, ma la dinamica fu identica (il Lecce in vantaggio e costretto a difendersi in inferiorità numerica per tutta la ripresa). Durante la conferenza stampa di fine anno, il presidente Saverio Sticchi Damiani si scagliò duramente contro il direttore di gara dell’Olimpico, accusandolo di aver avuto un atteggiamento arrogante e di aver redatto un referto completamente falso. Le dichiarazioni furono talmente forti che il patron giallorosso chiese all’AIA di non designare più Fabbri per le partite del Lecce.
Fabbri fermato per alcune giornate al VAR
Nelle prime tre giornate dell’attuale campionato la squadra di Eusebio Di Francesco non ha mai incrociato il direttore di gara della sezione di Ravenna, segnale che la richiesta potrebbe essere stata accolta. Tuttavia, Michael Fabbri è tornato al centro delle polemiche in questa stagione di Serie A, seppur in veste di VAR. Al minuto 90 di Milan–Bologna, il direttore di gara Marcenaro aveva assegnato un calcio di rigore ai rossoneri per un contatto prima di Lucumì e poi di Freuler su Nkunku. A sorpresa, Fabbri richiamò l’arbitro all’on field review: dopo un rapido check, Marcenaro cambiò decisione e revocò il penalty, sostenendo che Freuler non avesse commesso fallo (circostanza smentita dalle immagini, che mostravano anche l’intervento irregolare di Lucumì).
La partita è stata comunque vinta dagli uomini di Max Allegri, ma la polemica durò giorni, tanto che il presidente federale Gabriele Gravina ammise pubblicamente l’errore. Anche l’AIA riconobbe lo sbaglio, fermando sia Marcenaro che Fabbri in qualità di VAR, anche se resta comunque possibile che il fischietto romagnolo venga impiegato di nuovo come arbitro in campo. Per Marcenaro non si è trattato del primo stop: già nella stagione 2022-23 era stato fermato dopo aver annullato un gol regolare alla Juventus di Max Allegri contro la Salernitana, per un fuorigioco inesistente di Bonucci, negando così la rete di Milik che avrebbe regalato la vittoria ai bianconeri, quando in realtà a tenere in gioco tutti era Candreva.