Record in A e voglia di crescere: alla scoperta del nuovo collaboratore tecnico Pinzi

L'ex centrocampista di Chievo ed Udinese inizierà un nuovo percorso al fianco di Eusebio Di Francesco
Udinese, Chievo, Brescia e Padova, sono state queste le squadre nelle quali ha militato Giampiero Pinzi, ex centrocampista ora nuovo collaboratore tecnico di Eusebio Di Francesco. Il classe ’81 è cresciuto nella Lazio, squadra per la quale ha sempre fatto il tifo, ma con i biancocelesti non ha trovato spazio ed è dovuto andare altrove per permettere alla sua carriera di decollare.
In campo è sempre stato uno che non si è mai risparmiato ed, a tal proposito, condivide con Daniele Conti il singolare primato di calciatore più ammonito (140) nella storia della Serie A; è invece primatista assoluto per quanto concerne le espulsioni per somma di ammonizioni (9).
Dopo il ritiro da calciatore
Nel maggio del 2019, Giampiero Pinzi è diventato assistente tecnico di Igor Tudor all'Udinese, restando anche nelle seguenti due stagioni agli ordini di Luca Gotti. Dal dicembre del 2021 è stato poi il vice di Gabriele Cioffi, che ha seguito al Verona nella stagione seguente. Frattanto, nel settembre del 2023 ha iniziato e superato il corso UEFA Pro a Coverciano. Il 22 aprile 2024, infine, è tornato all'Udinese in qualità di collaboratore tecnico, nello staff di Fabio Cannavaro.

Ad Udine lo volevano come allenatore
Dopo l’esonero di Tudor, ad Udine i tifosi speravano diventasse persino allenatore ma Pinzi è sempre rimasto con i piedi per terra, consapevole di dover crescere ancora molto ed acquisire parecchia esperienza per ricoprire quel ruolo. Queste le sue parole in un’intervista rilasciata nel 2019 a Il Gazzettino:
Quando pensi di spostarti in panchina? Non ho programmato niente, non penso a fare l'allenatore. Ho questa opportunità a casa mia ed è la più bella che poteva capitare. Questa chance la voglio godere al massimo e poi vedere dove sono bravo e dove posso migliorare. Sto prendendo il patentino Uefa C e poi vedremo.
I tifosi ti vorrebbero vice allenatore? Burocraticamente non potrei, ma nemmeno se avessi l'opportunità perché è un ruolo delicato. Che poi non è giusto dire vice, ma collaboratore. Ora si decide tutto insieme allo staff e il ruolo di collaboratore è molto importante, deve avere tanta esperienza. Mi godo il momento, non ho sofferto lo stacco come altri.