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Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute, è stato intervistato dal Nuovo Quotidiano di Puglia in merito ai Giochi del Mediterraneo.

Sopralluogo allo stadio Iacovone di Taranto

È uno stadio importante che ha fatto la storia del Taranto e di Taranto, il nostro obiettivo è riportarlo ad una capienza significativa. Vogliamo che torni ad essere lo Iacovone dei momenti più belli, con il coraggio di fare che ha avuto Agostino Straulino, leggendario comandante della nave Amerigo Vespucci che attraversò a vele spiegate il canale navigabile di Taranto. Adesso il suo coraggio lo dobbiamo replicare sullo stato effettuando i lavori in 18 mesi.

Le complicazioni delle burocrazia

Se c'è gioco di squadra, se c'è cooperazione a tutti i livelli, ce la possiamo fare. All'apertura dei Giochi del Mediterraneo, lo stadio Iacovone deve essere pronto, funzionale e disponibile per un grande evento di sport. È il tempo del fare, per cedrare l'obiettivo che è quello del bene comune non si può perdere neppure un minuto.

La ristrutturazione dello Iacovone

Non sarà una ristrutturazione ma anche un rifacimento. Diciamo al 50%. Un'idea guida che ci ispira nel progetto? Più di una: Taranto città dei due mari e la sostenibilità. Quando dico i due mari, immagino uno stadio che abbraccia e abbraccia la città allo stesso tempo. Uno stadio inclusivo dello sport, di chi lo frequenterà e della città. Un impianto che valorizzerà Taranto.

Il PalaRicciardi

Lì è tutto più lineare. Si tratta di abbattere l'attuale struttura e ricostruirla. Lo stadio è più complicato perchè dev'essere veramente l'espressione della passione, della città di Taranto, dei tarantini e dell'apertura totale. Bisogna respirare la storiava anche un concetto di futuro. Un modello a cui ci stiamo ispirando? No, ci auguriamo che lo stadio abbia un suo modello, unico.

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