De Pascalis a PL Talk: "Qualcuno dovrà prendersi le colpe. Domenica sarà calcio vero"

Le parole del giornalista de "Il Quotidiano di Puglia"
Durante la puntata di Pl Talk , andata in onda sul canale Twitch di Pianetalecce, è intervenuto il giornalista de “ Il Quotidiano di Puglia ” Francesco De Pascalis, per parlare della sfida contro il Torino e la lotta per non retrocedere. Queste le sue parole:
La lotta salvezza
Non è un campionato normale, né in testa né in coda. Fare analisi e previsioni è davvero difficile: nulla è scontato. Lo abbiamo visto domenica scorsa, e domenica prossima potrebbe accadere di tutto. Tutti parlano di Lecce, Empoli e Verona, ma nessuno considera il Parma, che rischia di essere risucchiato nella lotta salvezza. Se dovesse perdere a Bergamo, si ritroverebbe pienamente invischiato nella bagarre. Ovviamente potremmo essere anche noi a retrocedere, e questo aumenterebbe i rimpianti, perché credo che questa fosse la salvezza più facile da conquistare. Ieri ero al Via del Mare e ho visto una squadra impaurita, paralizzata: l’approccio è stato da brividi.
Poi la partita si è sbloccata, ma nemmeno l'infortunio di Pierret si riesce a spiegare. Il francese ha una gamba migliore di Ramadani, ma non ne ha il carisma. Mi è bastato vederlo entrare in campo per capirlo. Mi è piaciuta la reazione di Krstovic al cambio, così come l’abbraccio di Ramadani a Giampaolo. Nonostante la stagione sia stata complicata, potremmo ricordarla come quella in cui andammo a vincere e a conquistarci la salvezza a Roma. Al di là di tutto, quest’anno ci sono state tante cose che non sono state da Lecce.
La lotta per l'Europa
Il pareggio della Lazio, secondo me, li mette al sicuro dell'Europa League. Per me è difficile che vada in Champions: l'unica che può contendere l'Europa alla Lazio è la Fiorentina.
Come dovrà giocare il Lecce a Roma
Io credo che sarà una partita vera, dove a fare la differenza saranno soprattutto le motivazioni. I valori tecnici non sono paragonabili, quindi servirà un approccio attento, non all’arrembaggio, anche perché non possiamo permettercelo. Sinceramente, ho visto un Lecce in crescita nelle ultime partite, anche se restiamo ancora troppo sterili sotto porta. Abbiamo fatto buone prestazioni contro Napoli, Atalanta, Verona e anche ieri, contro un Torino che, pur senza obiettivi, non ha regalato nulla.
Dovremo essere compatti, giocare con attenzione e cercare di colpire in ripartenza. Mi dispiace per l’assenza di Morente, che dava equilibrio sia in fase offensiva che difensiva, ma giocatori come Karlsson – o chi sceglierà Giampaolo – potranno offrire soluzioni diverse. Anche Pierotti potrebbe essere un'opzione, visto che domenica è entrato con grande energia. Io non parto mai sconfitto, perché all’ultima giornata può succedere davvero di tutto. Ma sarà una partita dura.
Possibile biscotto in Empoli-Verona?
Empoli e Verona non possono permettersi di guardare cosa fa il Lecce, a meno che quest’ultimo non sia già nettamente sotto nel punteggio. In quel caso, e solo se le loro partite fossero in equilibrio, potrebbe anche verificarsi un pareggio “conveniente” per entrambe. Ma solo se il Lecce sarà fuori dai giochi.
Una situazione simile potrebbe riguardare anche noi: se il Verona dovesse vincere e l’Udinese battere la Fiorentina, potremmo trovarci nella condizione di accordarci con la Lazio per un pareggio utile a entrambe.
Però, sinceramente, non voglio pensare a questi scenari. Se ragionassi solo così, avrei smesso di guardare il calcio da tempo. Dobbiamo andare a Roma con la stessa voglia che ha mostrato Ramadani a fine partita, quando ha dedicato il premio di MVP ai tifosi.
Dobbiamo essere fieri e orgogliosi: se il pubblico vedrà una squadra che lotta, che ci crede fino in fondo, apprezzerà lo sforzo al di là del risultato finale.
Un giudizio sulla rosa
Naturalmente, la partita di ieri fa testo a sé. Ci sono volti e prestazioni che rispecchiano l’andamento della stagione del Lecce: su tutti, Falcone, a cui sembrano tremare le gambe. Ha vissuto un’annata infernale, segnata dalla scomparsa della madre e dell’amico Graziano. Quando gli passano la palla, fatica persino a uscire: ha paura di sbagliare.
In difesa non ho nulla da dire: Baschirotto e Gaspar sono due baluardi. Ma Gallo è l’esatto opposto rispetto al giocatore visto lo scorso anno. A centrocampo, salvo solo Coulibaly, che ha saputo smentire i tanti dubbi che avevo su di lui. Pierret, invece, va a corrente alternata, e non condivido chi gli affida compiti di regia: secondo me, non sono nelle sue corde.
E poi c’è sempre questa maledetta questione del centrocampista offensivo, quello che dovrebbe dare qualità e fare gol: Helgason, poverino, lo abbiamo preso fuori rosa, e non credo sia giusto scaricare su di lui tutte le responsabilità. In quel ruolo doveva esserci un profilo come Barák. Sugli esterni, salvo solo Morente.
In attacco, infine, considero soltanto Krstović: l’altro... meglio sorvolare.
Zanetti vorrà far retrocedere l'ex Empoli
Se è per questo, forse anche a D’Aversa farebbe piacere vedere il Lecce retrocedere. Il Verona si salva se fa punti, ma da quelle parti l’aria non è delle migliori. E attenzione a non escludere nemmeno il Parma: andrà a Bergamo e ha ancora solo 33 punti. Se i ducali avessero vinto a Empoli, oggi parleremmo di tutt’altro. Invece, con quella sconfitta, hanno complicato tutto.
Ora c’è bisogno di colpire qualcuno nell’orgoglio. Serve che alcuni giocatori dimostrino davvero di essere da Serie A, provando a dare in una partita quello che non sono riusciti a dare per un’intera stagione.
A Lecce ci sono state figure scelte per alzare il livello, per fare il salto di qualità, ma il risultato non è arrivato. Gaspar ha parlato di vittoria del gruppo, e ha ragione: l’abbraccio tra Ramadani e Giampaolo lo dimostra.
E poi c’è Rebic: il giocatore più pagato della rosa. A Roma, contro la Lazio, dovrebbe fare quello che faceva ai tempi del Milan: prendersi la responsabilità, dare la scossa e trascinare la squadra.
Rebic-Krstovic dall'inizio?
Non lo farà mai partire dall’inizio. E sicuramente non hanno nemmeno i 90 minuti nelle gambe. Secondo me, il Lecce giocherà in modo molto accorto, soprattutto nel primo tempo. Sarà una partita tutta da vivere, intensa, da preparare con lucidità, sapendo che non abbiamo nulla da perdere. Perché, davvero, non abbiamo più nulla da perdere.
Nelle ultime giornate ci siamo tolti soddisfazioni importanti: ad Ancona, a Bologna, la leggendaria partita contro il Palermo, poi Pisa… momenti che ci hanno ridato orgoglio.
Il mio desiderio più grande è centrare la terza salvezza consecutiva e poi ascoltare la conferenza di Sticchi. Non lo vedo più sereno nel volto come un tempo, ma ha un grande carisma. Sono certo che anche lui ha capito tante cose — e potrà trasmetterci quella forza che serve per ripartire, con maggiore consapevolezza.

Il Lecce un unicum nel sud Italia
Sotto certi aspetti, questa salvezza se la meriterebbe la piazza. Perché, al di là della sfiducia — comprensibile, se non vinci da quattro mesi — bisogna guardare al contesto più ampio.
Quello che viviamo nel Sud Italia a livello calcistico è uno scenario, a tratti, raccapricciante. Basta guardare cosa è accaduto a Foggia nelle ultime ore. Bari e Palermo stanno vivendo situazioni umilianti — e non lo auguro nemmeno al peggior nemico, per quanto il Bari lo sia. Il Catania è in Serie C.
A parte il Napoli, siamo l’unico vero baluardo del Sud in Serie A. Questo dovrebbero capirlo anche i calciatori, perché rappresentano qualcosa di più di una squadra: rappresentano un territorio intero. E chi governa il calcio a livello politico dovrebbe iniziare a trattarci con il rispetto che meritiamo.
Le colpe di Corvino
Mi aspetto che a fine stagione Corvino convochi la consueta conferenza stampa e chiarisca il suo futuro. Da uomo del territorio e da uomo di calcio, mi aspetto anche che ammetta gli errori commessi.
Lo dico da tifoso: sono stati fatti sbagli evidenti nel rafforzamento della rosa, in un campionato che — a mio avviso — era il più abbordabile tra tutti quelli finora affrontati in Serie A. Chi deve alzare la mano e prendersi le responsabilità è proprio Corvino. Solo così si potrà ricostruire un rapporto sincero con la piazza.
Sono convinto che, dopo l’arrivo di Giampaolo, qualcuno abbia fatto i conti troppo presto: si davano per spacciate Monza e Venezia, e con l’Empoli come terza retrocessa. Questo soprattutto quando avevamo ancora un buon margine di punti da gestire.
Dopo la vittoria contro il Parma, il Lecce ha messo il cambio in folle, come se la salvezza fosse già in tasca. Ma il calcio, lo sappiamo, non perdona leggerezze. Ora è il momento della verità: al di là di come andrà, qualcuno deve assumersi le proprie colpe.