Un retroscena sul rigore battuto da Camarda: il dialogo con Ramadani
Da possibile gol del vantaggio a incubo. Prima del rigore sbagliato, però, un breve colloquio del 17enne con Ramadani e Morente
Lecce-Napoli è ormai storia: la squadra giallorossa si è dovuta arrendere ai Campioni d'Italia guidati da Antonio Conte nonostante una buona partita ed un'occasionissima all'inizio del secondo tempo, quella del rigore. Uno degli episodi chiave della partita, infatti, è stato il penalty sbagliato da Francesco Camarda al 56' minuto, ipnotizzato dal serbo Milinkovic-Savic. Solo una decina di minuti dopo, la beffa: fallo dal limite dell'area, spizzata di Zambo-Anguissa e 0 a 1 Napoli.
Il rigore assegnato in Lecce-Napoli
Non privo di polemiche è stato il rigore assegnato ai giallorossi per un presunto tocco di mano in area di rigore di Juan Jesus dopo il colpo di testa di Gaspar. Poche immagini chiare. Tanta attesa. Richiamo del VAR. Rigore. La responsabilità se la prende il giovanissimo Camarda, che senza esitazione si piazza sul dischetto ma sbaglia. Dall'altra parte, però, abbiamo un portiere con la fama di pararigori, Milinkovic-Savic, che solo la scorsa stagione ne ha presi quattro.
Un'uscita tra le lacrime
Pochi minuti dopo, Camarda è stato sostituito da Stulic. Il giovane è uscito tra le lacrime, sconfortato, ma con un lungo applauso da parte del Via del Mare. Più volte le telecamere si sono soffermate su di lui e spesso lo si è visto con le mani sul volto, sconsolato. Anche a fine gara, quando la squadra si è raccolta sotto la Curva Nord, lo si è visto piangere, mentre Gaspar, da vero “fratello maggiore”, tentava di consolarlo.
Camarda ed il “cucchiaio” in Under 21
Camarda era reduce da ottime prestazioni in Under 21 e due gol, di cui uno su rigore segnato di “cucchiaio”. “Mi è andata bene - ha affermato nel post partita di quell'Italia-Svezia - sono rischi che un giocatore si prende. Io metto in campo quello che sono, istintivo, quello che mi viene al momento lo faccio senza problemi”.

Non è il primo rigore sbagliato da Camarda
Ma Camarda, di rigori, ne ha già battuti, segnati e sbagliati. In totale, tra Serie C, Primavera, Youth League, Amichevoli e Nazionale, sono 18 i penalty tirati. Di questi, sono tre quelli sbagliati: il primo contro la Spagna Under 17, poi contro il Gubbio in terza serie e quello di ieri, il primo tra i grandi. Ma ci sta, fa parte del percorso di crescita di un ragazzo di appena 17 anni che si prende la responsabilità di tirare un rigore così pensante. E a quell'età, senza esperienza e con un portiere come Milinkovic dall'altra parte “la porta diventa piccola”.
Le parole di Di Francesco sul rigore
A parlarne è stato lo stesso allenatore del Lecce nel post gara a DAZN, che ha rivelato anche un particolare: i rigoristi designati sono lui e Morente.
Deve crescere con tranquillità e tutti quanti gli danno un po' troppo peso addosso. Anche questa responsabilità di battere il rigore nasce da quello che c'è attorno a lui. Facciamolo crescere. Devo dire che poi sono stato il primo a volergli fare battere il rigore. Era uno dei due rigoristi, però poi la porta quando manca un po' di esperienza e di cinismo diventa piccola, soprattutto quando c'è un portiere come Milinkovic-Savic. L'unica cosa che posso dire è che quei rigori vanno battuti con una determinazione e cattiveria diversa. Questo servirà di esperienza. E' un ragazzo che sta crescendo bene.
Il retroscena durante Lecce-Napoli
A fine partita, su DAZN è emerso un interessante retroscena riguardo al calcio di rigore. Nel momento della decisione su chi dovesse incaricarsi del tiro, a discutere erano Morente e Ramadani, con il primo tra i rigoristi designati. È stato poi il 17enne Camarda a chiedere il permesso allo spagnolo di poterlo battere. A quel punto, Ramadani sarebbe intervenuto dicendo: “Se ci tieni, tiralo tu, ma l’importante è che lo calci forte”. Purtroppo, come sappiamo, l’esito non è stato quello sperato.









