Il Lecce e Abisso graziano il Verona
Analisi della prestazione del Lecce nello 0-0 contro il Verona
Un pareggio che lascia amarezza ma segnala crescita
Nella partita in cui il Lecce coniuga meglio fase offensiva e difensiva, un altro zero a zero lascia l’amaro in bocca. Quello contro il Verona fa il paio con il pareggio a reti inviolate ottenuto con il Sassuolo, ma tra le due partite la differenza si è notata: meglio sicuramente contro gli scaligeri.
Il Lecce è in crescita, senza alcun dubbio. La manovra è stata lineare, a un tocco, massimo due. Anche centrocampisti non propriamente qualitativi come Ramadani e Coulibaly, in fase di impostazione, hanno avuto sempre più di una soluzione per liberarsi con criterio e velocemente della palla.
Una manovra fluida e imprevedibile
Berisha tra le linee è stato una maledizione per i centrocampisti del Verona perché, finché ha retto atleticamente, non sono mai riusciti ad arginarlo. Sugli esterni, i binari formati da Gallo e Banda a sinistra e da Veiga e Morente a destra hanno imperversato. Il Lecce ha martellato la retroguardia di Zanetti, costringendo il Verona a difendere con dieci uomini più il portiere dietro la linea della palla.
Banda, soprattutto nel primo tempo, è stato una spina nel fianco, costringendo gli esterni difensivi al raddoppio di marcatura perché non riuscivano a contenerlo. I giallorossi hanno collezionato diverse azioni pericolose e tiri insidiosi nello specchio, sui quali Montipò si è superato. Morente, Banda, Stulic, Berisha, ma anche Sottil e Camarda nel secondo tempo hanno creato occasioni, compreso quel rigore dubbio — forse più netto che dubbio — poi revocato da Abisso dopo revisione VAR.
Una fase difensiva solida
Alla buona prestazione offensiva si aggiunge una fase difensiva impeccabile, che ha concesso al Verona solo un paio di ripartenze non troppo pericolose per Falcone. Gabriel è stato tra i migliori, mentre Gallo si è confermato sempre presente.
Forse leggermente in ombra Gaspar, che in qualche occasione ha voluto strafare, consentendo al Verona di riconquistare palla e rifiatare dalla pressione giallorossa.
Un punto stretto ma segnali incoraggianti
Il punto sta stretto al Lecce. Se è vero che la fase offensiva è migliorata, per fare la differenza in queste partite bisogna perfezionare gli ultimi metri. Probabilmente la voglia di segnare sta diventando un peso per alcuni giocatori, togliendo lucidità nei momenti decisivi. Tuttavia, sembra che basterà poco per mutare l’inerzia delle scelte e l’esito delle conclusioni.
Il contesto del campionato
Ci sono squadre costate un occhio della testa che segnano poco, altre che non segnano mai. Per ora l’andamento del campionato è questo. Non è corretto dire che gli attaccanti siano “scarsi”: forse sono le fasi difensive delle squadre ad essere migliorate, in attesa di essere smentiti alla prossima occasione.
Verso la sosta e lo sguardo alla Lazio
Il punto conquistato permette al Lecce di mantenere inviolata la porta per la seconda partita consecutiva, ed è la quinta volta in undici gare. Si aggiunge ai tre punti presi a Firenze e consente alla squadra di vivere la sosta con serenità.
Alla ripresa sarà la Lazio di Sarri ad attendere i giallorossi all’Olimpico: una partita impegnativa, che però questo Lecce può affrontare con maggiore consapevolezza.







