Mercato Lecce, Trinchera: "Pochi gol in attacco? Manca qualcosa in avanti, ma non solo per l’attaccante"
Il ds giallorosso dopo il successo col Pisa: identità e solidità prima del mercato, serve più coraggio offensivo.
La Serie A riparte con un botto giallorosso. Al Via del Mare il Lecce si prende uno scontro diretto dal peso specifico enorme e allunga sulla zona calda: la vittoria contro il Pisa, terzultimo e mai davvero pericoloso, vale il +6 sulla linea rossa e alimenta sogni che, fino a qualche settimana fa, sembravano proibiti.
Decide Stulic, uomo copertina di giornata: entra dalla panchina e al 72’ colpisce da vero centravanti, trasformando un pomeriggio di sofferenza offensiva in una festa liberatoria.

Quota 16 in classifica
Di Francesco sale a quota 16 punti e guarda la classifica con occhi nuovi. Per il Pisa di Gilardino, invece, è una battuta d’arresto pesante: resta fermo a 10, con poche idee e ancor meno pericolosità. Il Lecce vince con merito, forte di una solidità difensiva ormai certificata, ma il risultato non deve ingannare. Perché dietro al gol decisivo si nasconde un problema che continua a bussare alla porta giallorossa: la scarsa concretezza davanti.
Calciomercato, parla Trinchera
Le occasioni non mancano, la manovra c’è, ma la percentuale di realizzazione resta bassa. Un tema che inevitabilmente porta lo sguardo verso il mercato di gennaio. Servirà un attaccante? O qualcosa di più? A fare chiarezza ci ha pensato il direttore sportivo Stefano Trinchera, intervenuto su DAZN nel pre-partita di Lecce-Pisa:
La poca prolificità in attacco è un tema per il calciomercato? Noi guardiamo a migliorare attraverso il lavoro. Abbiamo acquisito un’identità di squadra e solidità difensiva.
È vero che ci manca qualcosa in avanti, ma non solo per l’attaccante. La squadra deve essere più coraggiosa e propositiva.
Messaggio chiaro: niente corse affrettate sul mercato, prima viene la crescita collettiva. Intanto però il Lecce incassa tre punti pesantissimi e manda un segnale forte alla concorrenza. La salvezza è ancora lontana, ma oggi passa anche – e soprattutto – da vittorie come questa. E da un Stulic che, dalla panchina, sa farsi trovare pronto.







