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Quest’anno la Serie A ha regalato un campionato estremamente combattuto e ricco di sorprese fino all’ultima giornata. A dimostrazione di ciò, basti pensare che alla vigilia del turno conclusivo erano ancora aperte la lotta per lo scudetto, quella per l’accesso alle competizioni europee e la corsa per la salvezza. Situazioni che hanno spinto la Lega a programmare in contemporanea sia la penultima che l’ultima giornata, riportando le lancette del tempo indietro di diversi anni, per garantire la regolarità del torneo.

Sul tema, e su molte altre questioni — come ad esempio quella degli stadi — è intervenuto il presidente della Lega, Luigi De Siervo, in occasione della presentazione della lista dei Top 100 del Golden Boy. Queste le sue parole, riportate da TMW:

Come far conoscere il campionato all'estero
 

Lo sviluppo della Serie A all'estero è legato a come i club si stanno sviluppando e noi ci siamo legati all'idea che la massa di persone che guarda il calcio è la stessa in ogni Paese. L'offerta è amplissima, le piattaforme sono tantissime, i social media rubano tempo alle televisioni... Insomma, l'ambiente è complesso e gli equilibri sono cambiati. Il mondo di dividerà in progetti essenziali e in prodotti che uno può anche evitare di acquistare, poiché non primari. La Serie A vuol rientrare nel primo gruppo, nei prodotti essenziali. Gli investimenti devono essere superiori al passato perché dobbiamo stimolare gli interessi della collettività. 

Il panorama è cambiato dopo il Covid, la capacità di una Lega deve essere quella di internazionalizzarsi, di intrattenere tutti i tifosi tutti i giorni e non solo nel match day. Dobbiamo crescere da tanti punti di vista, noi possiamo lavorare anche per promuovere l'Italia. Vogliamo essere quotidianamente sui dispositivi di ogni persona che segue il calcio. Si diventa tifosi dai 6 ai 12 anni e noi è lì che dobbiamo andare ad intervenire anche come contenuti. L'idea è sviluppare un contenuto in modo costante, svegliando e attivando la comunità e l'interesse anche all'estero, in modo da avere interesse nei prossimi anni. La qualità è sotto gli occhi di tutti: il NY Times ha detto che siamo il campionato più interessante al mondo, con sorpassi e controsorpassi".

La penultima giornata in contemporanea
 

E' interessante, crea quella dipendenza da risultato. Ma dobbiamo anche dire che l'audience è stata la metà rispetto a quando facciamo lo spezzatino. Per questo è antistorico pensare che si possa tornare al calcio minuto per minuto di anni fa. Una massimo due volte l'anno si potrà fare, per il resto ancora avanti con lo spezzatino.

I punti di forza del nostro calcio nei confronti dei mercati esteri
 

Siamo reduci dalla premiazione di Napoli, è stato straordinario. Siamo l’unico sport che può reare un rito collettivo: l’immagine significativa sono i fuochi d’artificio su Napoli, il coinvolgimento totale di scuole, la città paralizzata per giorni. Su questo gli americani diventano matti, perché loro hanno quel tifo meccanico e organizzato. Noi abbiamo dentro questo sentimento, è l’asset che gli investitori americani percepiscono come elemento di forza. E poi abbiamo 7-8 squadre che possono vincere. 

L’esempio è il Bologna, con investimenti seri è riuscita a vincere dopo 51 anni. Il fatto che negli ultimi 6 anni si siano alternate le vincenti dà l’idea di questo aspetto, soprattutto pensando all’Europa. Siamo l’unico vero campionato interessante, ma questo non è sufficiente perché sono fondamentali i campioni e oltre ad essere grandi calciatori devono essere anche personaggi. I mercati crescono se li si coltivano, per questo dobbiamo lavorare tanto.

La questione degli stadi
 

Abodi ha ribadito che serve un commissario per gli stadi. I nostri stadi sono i più vecchi d'Europa, con 75 anni di età media. Avere stadi non all'altezza significa limitare i servizi. In Germania coi Mondiali del 2006 hanno risistemato gli stadi, e pur essendo un campionato orribile è godibile anche dalla tv proprio per questo motivo. Vedere la Fiorentina che gioca in quello stadio coi cantieri, con le gru, non è accettabile. Il tifo è parte dello spettacolo, basta guardare l'Inghilterra. Quindi gli stadi moderni sono fondamentali

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