Dalla scomparsa di Fiorita alla sfida salvezza: in un mese il Lecce può chiudere il cerchio

Un mese fatto di tanti comunicati, multe e punti conquistati sul campo
Dalle 12:24 del 24 aprile 2025 nulla è più come prima per i tesserati dell’US Lecce, e certamente non lo è nemmeno per tanti tifosi giallorossi. Con un comunicato breve ma doloroso, il club annunciava la scomparsa di Graziano Fiorita, storico fisioterapista che per oltre vent’anni ha vissuto ogni momento del Lecce, dentro e fuori dal campo. Nel manifestare il cordoglio alla moglie, ai suoi quattro figli e a tutta la famiglia, la società di Via Costadura ha comunicato anche che non sarebbe sceso in campo contro l’Atalanta, match in programma per venerdì 25 aprile alle ore 20:45.
Tutto passò in secondo piano, compresa la partita Lecce-Como, disputata pochi giorni prima e che aveva fatto riflettere la dirigenza sull’ipotesi di esonero dell’allenatore. La decisione, però, fu un’altra: la squadra andò in ritiro a Coccaglio, proprio nel luogo dove Fiorita ci aveva lasciati.
Nei giorni successivi, dall’Atalanta al Napoli, dalla Fiorentina al Torino, molte squadre hanno voluto esprimere il proprio cordoglio al Lecce, manifestando vicinanza per la perdita di un uomo molto amato nello spogliatoio.
Una scomparsa rispettata da tutti, un po' meno dalla Lega
La sua morte ha toccato profondamente l’intera tifoseria salentina. Restano vive le immagini della camera ardente allestita al Via del Mare, aperta al pubblico, e dei funerali a Copertino, dove migliaia di persone hanno voluto salutare un uomo che ha condiviso gioie e dolori con il club.

Ma ancor più viva nei ricordi dei tifosi è la protesta silenziosa e potente messa in scena a Bergamo. Il Lecce, obbligato a scendere in campo appena 48 ore dopo il lutto, lo ha fatto con una maglia bianca e una scritta che resterà nella memoria: “Nessun valore, nessun colore”. Un segnale forte contro la decisione della Lega di non rinviare il match. Il club, a poche ore dalla partita, definì l’incontro “la partita dei valori calpestati”.

Il gesto ha fatto il giro del web e ha suscitato critiche anche da parte della stampa nazionale e internazionale, che ha riconosciuto ai salentini il merito di aver dato una lezione di rispetto. Alla protesta si sono uniti anche ex giocatori del Lecce, come Francesco Cosenza, che sui propri profili social si sono scagliati contro la Lega, condannando apertamente la disparità di trattamento e manifestando solidarietà alla società salentina.
E se da parte del giudice sportivo non è arrivata alcuna sanzione per quella maglia — quasi a rappresentare delle scuse indirette — non è andata allo stesso modo una settimana dopo. Durante Lecce-Napoli, al Via del Mare, numerosi petardi e fumogeni partiti dalla Curva Nord hanno costretto l’arbitro Massa a sospendere la gara. In quel caso, è arrivata la multa da 20.000 euro e la diffida.

Un Lecce ancora in piena corsa salvezza
Sul campo, però, il Lecce ha reagito: cinque punti in quattro partite – pareggi a Bergamo e Verona, vittoria interna con il Torino, sconfitta contro i campioni d’Italia del Napoli. Un bottino prezioso, ma non ancora sufficiente: domenica all’Olimpico servirà la partita perfetta contro la Lazio per ottenere la matematica salvezza.
E proprio qui, il cerchio potrebbe chiudersi. Come raccontato da Gallo in un post su Instagram Graziano Fiorita era solito chiedere una sola cosa: la salvezza. Un desiderio semplice solo in apparenza, ma colmo di amore e dedizione per quel Lecce di cui è stato sempre il primo tifoso.