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La trentottesima giornata di Serie A ha già emesso il suo primo verdetto – e probabilmente si tratta del più importante: il Napoli è campione d’Italia. Non è bastato il 2-0 in trasferta dell’Inter al Sinigaglia di Como – grazie alle reti di De Vrij e Correa – per superare i partenopei. La squadra di Antonio Conte ha battuto il Cagliari allenato da Davide Nicola con lo stesso risultato dei nerazzurri, grazie a una magia di McTominay e al raddoppio di Lukaku, portando così a casa il quarto scudetto della sua storia, il secondo negli ultimi tre anni.

Per Antonio Conte si tratta invece del quinto scudetto vinto in Italia, a cui si aggiunge anche la Premier League conquistata nella stagione 2016/17 con il Chelsea. L’allenatore salentino si colloca così al terzo posto nella speciale classifica dei tecnici più vincenti in Serie A, dietro soltanto a Massimiliano Allegri (sei scudetti) e Giovanni Trapattoni (sette). Tuttavia, è l’unico ad aver vinto il titolo italiano alla guida di tre squadre diverse: Juventus, Inter e ora Napoli.

Il rinforzo di gennaio si è chiamato Hasa

Tra le fila della squadra partenopea c’è anche un nome che pochi si sarebbero aspettati di vedere associato a un titolo: Luis Hasa. L’esterno italo-albanese, cresciuto nel settore giovanile della Juventus, era approdato al Lecce dove ha trovato pochissimo spazio – solo uno spezzone in Coppa Italia contro il Sassuolo

A sorpresa, nel mercato di gennaio è passato al Napoli per sostituire, insieme a Okafor, Khvicha Kvaratskhelia, ceduto al PSG per circa 70 milioni di euro. Con la maglia degli azzurri, però, Hasa ha giocato ancora meno: zero minuti da gennaio a oggi. 

Luis Hasa

Luis Hasa può essere considerato campione d'Italia?

Da qui nasce una domanda legittima: Luis Hasa può essere considerato campione d’Italia?
La risposta è sì. Il regolamento prevede che venga considerato campione chiunque faccia parte della rosa della squadra vincitrice: tutti i membri ricevono la medaglia, indipendentemente dai minuti giocati. Un precedente arriva proprio da Napoli: nella stagione 2022/23, anche Bereszynski, Marfella e Idasiak – pur non avendo disputato nemmeno un minuto – furono considerati campioni d’Italia.

Diverso è il caso della Premier League, dove per ricevere la medaglia e lo status di campione occorrono almeno cinque presenze in campionato, a prescindere dal minutaggio.

Così, quello di Luis Hasa diventa un piccolo caso simbolico: da riserva in una squadra in lotta per la salvezza a riserva dei nuovi campioni d’Italia.

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