West Nile virus: primo caso accertato a Lecce

La scoperta durante i controlli di routine prima della donazione del sangue
Allarme West Nile virus nel Salento. Qualche giorno fa, infatti, è stato confermato il primo caso di infezione in provincia di Lecce. Il contagio riguarda un donatore abituale di sangue, 46 anni, che nella mattinata del 31 luglio si era recato al centro trasfusionale dell’ospedale Vito Fazzi per la consueta donazione. Durante i controlli di routine, è risultato positivo al test per la Febbre del Nilo Occidentale.
L’ASL di Lecce ha comunicato che la donazione non è stata effettuata. Il paziente, risultato positivo ma asintomatico, sta bene ed è già tornato a casa. I suoi familiari saranno sottoposti a controlli per accertare l’eventuale presenza del virus.
Le rassicurazioni Asl Lecce
Teniamo a evidenziare che tutti i Centri trasfusionali di ASL Lecce, grazie proprio all'esecuzione del NAT test, garantiscono donazioni sicure e in grado di riscontrare la presenza del virus. I Servizi Veterinari del Dipartimento di Prevenzione proseguono le attività di sorveglianza nei confronti degli animali riconosciuti possibili vettori ed è stata intensificata la campagna di monitoraggio nei confronti degli insetti. La situazione allo stato è del tutto sotto controllo.
West Nile: è allarme? Cosa dicono gli esperti
La cronaca segnala diversi casi di febbre West Nile, alcuni dei quali con esito fatale. Tra gli esperti che stanno seguendo da vicino la situazione c’è Federico Gobbi, direttore scientifico dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e responsabile del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, oltre che professore associato all’Università di Brescia.
I numeri delle infezioni registrate sono in linea con gli anni passati. Nulla a che vedere con quanto è accaduto per esempio nel 2022, quando in Veneto ci furono 531 casi diagnosticati: 150 pazienti avevano sviluppato la forma neuro invasiva e sono stati 22 i decessi. In base alle proiezioni questa estate non raggiungeremo mai le cifre di tre anni fa.
Quindi non è in atto nessuna emergenza di salute pubblca. Non siamo di fronte al Covid, che a differenza del West Nile era trasmissibile da uomo a uomo per via aerea. Ci vuole comunque consapevolezza che il West Nile è un virus presente nel nostro Paese dal 2008, che non esistono farmaci né vaccini e che l’unica via è la prevenzione, in questo caso la protezione dalle punture di zanzare.
Come difendersi dal West Nile
Si raccomanda ai cittadini di proteggersi dalle punture di zanzara e di limitarne la proliferazione adottando alcune semplici precauzioni: utilizzare repellenti e indossare pantaloni lunghi e maglie a maniche lunghe quando si sta all’aperto, soprattutto nelle ore di alba e tramonto; installare zanzariere alle finestre; svuotare regolarmente vasi, secchi e altri contenitori con acqua stagnante; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole degli animali; riporre le piscinette per bambini in posizione verticale dopo l’uso.