header logo

Il presidente Sticchi Damiani ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport.

Presidente se la sente di fare un bilancio di questa prima fase della stagione?
“Certamente non può che essere molto positivo, anche se c’è un po’ di rammarico perché meritavamo qualche punto in più in classifica per quello che abbiamo fatto sul campo. Potremmo essere serenamente a quota 10 punti, sfortunatamente non sono arrivati per circostanze fortuite. Ma pagare il prezzo di una categoria, con una squadra così giovane, è normale, giochiamo con tanti giocatori nati dopo il 2000 e in ogni partita siamo stati competitivi: per noi questo è motivo di grande orgoglio”.

I giovani sono al centro del progetto del suo Lecce. C'è qualcuno che l'ha sorpresa?
“Sicuramente Gonzalez. Gioca per la prima volta tra i professionisti con la tranquillità di un veterano. Ci sono anche Banda e Gendrey, giocatori che hanno potenzialità enormi, così come Hjulmand che indossa la fascia di capitano con grandissima maturità”.

Gonzalez è il primo prodotto di una Primavera che quest'anno ha cambiato passo: si può tornare a sognare?
“È un torneo che seguo con grandissima attenzione. In questi anni si è visto il grande lavoro di Pantaleo Corvino, che oggi è sotto gli occhi di tutti. La nostra è una squadra che esprime diverse individualità di grande prospettiva. E poi c’è anche la mano di mister Coppitelli che sta dando un’impronta importante al gruppo che può essere protagonista nel suo campionato, dove ha fatto benissimo fino a questo punto fatta eccezione per la rocambolesca sconfitta di Cesena”.

Ci sono novità sulla questione stadio legata ai Giochi del Mediterraneo?
“Abbiamo uno zoccolo duro di tifosi molto importante, oramai non ci sono più gare di cartello, che si giochi contro il Milan o contro il Monza allo stadio ci sono sempre più di 20.000 persone e questo per noi è molto importante. Sui Giochi del Mediterraneo, senza anticipare comunicazioni ufficiali, siamo in corsa, anche sullo stadio, dove siamo pronti ad alzare notevolmente il livello qualitativo della struttura”.

Al centro del progetto del Lecce c'è Marco Baroni che ha dimostrato di sapersi adattare ai giocatori a sua disposizione.
“Lui lavora in totale sintonia con la società. Il mister rappresenta un elemento essenziale del nostro progetto, ha esperienza e competenza che mette a disposizione della nostra azienda, della quale sposa le linee guida e le visioni. È un uomo completamente integrato nelle dinamiche del club”.

Il campionato a novembre si interromperà per lasciare spazio al Mondiale, a quanti punti vede il Lecce per la fine di questa prima parte del torneo? 
“Non ho fatto un conteggio sui punti da raggiungere. Quello che posso dire è che essendo una squadra così giovane abbiamo uno straordinario margine di crescita rispetto ad altre società. La mia tabella è sulla sulla crescita della squadra."

Che cosa farà il Lecce durante la sosta?
"Ancora non abbiamo programmato nulla. Sarà un periodo però importante per lavorare con continuità a ranghi completi. Questa sosta può rappresentare per noi un punto di forza, perché non tutte le nostre concorrenti potranno lavorare con tutti gli effettivi a disposizione per un mese”.

Ci spera in qualche giallorosso chiamato da Mancini in Nazionale?
"Intanto ci godiamo Colombo in U21. Abbiamo italiani che se continuano così come stanno facendo in questo avvio di stagione si possono meritare una chiamata. Sono contento che oltre agli azzurri, ci sono tanti giocatori che sono chiamati dalle loro nazionali”.

Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"