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Francesco Camarda lascia, temporaneamente, il Milan. Il baby prodigio classe 2008, che ha fatto la storia come il più giovane esordiente di sempre in Serie A, è stato ceduto in prestito secco (con diritto di riscatto e controriscatto) al Lecce.

Una decisione ponderata dalla dirigenza rossonera, che ha scelto la strada della crescita graduale per il proprio gioiello. Ma perché proprio il Lecce di Eusebio Di Francesco?

Scelte tecniche e spazio limitato

Il primo motivo è legato alla competitività interna della rosa milanista. Con l’arrivo di nuovi innesti nel reparto offensivo e la presenza di attaccanti già affermati, per Camarda si sarebbero ridotte al minimo le possibilità di giocare con continuità. 
 

Rimanere al Milan avrebbe significato, con ogni probabilità, alternare panchina in prima squadra e Milan Futuro, senza una reale opportunità di misurarsi con il calcio dei “grandi”.

Lecce, piazza ideale per crescere

La scelta del Lecce non è casuale. Negli ultimi anni la società salentina si è distinta per la valorizzazione dei giovani, puntando con successo su talenti emergenti in cerca di spazio e fiducia. 
 

In questo senso, l’approdo di Camarda rappresenta un nuovo tassello in una strategia tecnica ormai consolidata. Eusebio Di Francesco, allenatore che non ha mai avuto timore di lanciare giovani (da Pellegrini a Berardi), potrà inserirlo in un contesto tattico stimolante, che punta su un calcio propositivo e dinamico.

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