Lecce e Atletico Madrid: stessi gol, destini diversi

Un dato messo in risalto dal sito specializzato Calcioraffinato che compara i salentini ad uno dei top team europei
Anche se ormai sappiamo tutti quanto sia strano il gioco del calcio, ogni volta questo sport non smette mai di stupirci. Un gioco dove sempre più spesso i numeri e le statistiche stridono con la realtà, e i tifosi del Lecce ne sanno qualcosa: basti pensare all'ultima stagione appena trascorsa, in cui la squadra giallorossa si portava dietro il peso del fatto che era l'unica squadra in Italia, e probabilmente una delle poche in Europa, a non aver portato in gol nessun centrocampista. Una striscia negativa sbloccata solo nella penultima partita, con il bolide di Ramadani contro il Torino, e che si è ripetuta nell'ultima storica vittoria contro la Lazio, arrivata grazie al gol di Coulibaly: solo due gol arrivati dalla mediana salentina, ma che sono valsi sei punti e la salvezza.
Una salvezza arrivata contro tutto e tutti, anche contro i numeri
Se andiamo ad analizzare la scorsa stagione dal punto di vista delle statistiche, il Lecce non ha fatto bene. Ultimo attacco del nostro campionato, seconda peggior difesa, dietro solo al Verona, e una enorme difficoltà ad essere pericolosi in fase offensiva con giocatori diversi dal solito Nikola Krstovic, che ha letteralmente trascinato sia in termini statistici che in campo la squadra giallorossa, contribuendo a circa il 60% dei gol del Lecce.
Eppure, dalla brutta sconfitta contro il Como, che aveva messo in bilico la posizione di Giampaolo, qualcosa è cambiato dal punto di vista del gioco, e i numeri ne sono la dimostrazione: solo tre gol subiti nelle ultime cinque partite, in cui tra l'altro i salentini hanno affrontato compagini come Lazio, Napoli e Atalanta, mai più di un gol subito a partita (uno contro Atalanta, Napoli e Verona e zero contro Torino e Lazio), e due dei tre gol subiti nati da palle inattive dirette (rigore di Retegui a Bergamo, punizione dal limite dell'area di Raspadori e gol fortunoso di testa da parte di Coppola nato da un calcio piazzato). Tutti questi numeri, assieme ai due pesantissimi gol dei centrocampisti, hanno contribuito in maniera decisiva alla salvezza del Lecce, arrivata nonostante statistiche sfavorevoli.
Il Lecce meglio dell'Atletico Madrid in attacco, ma con risultati ampiamente diversi
Ed è proprio la fase difensiva ad essere stata il problema dell'ultima retrocessione del Lecce dalla Serie A alla Serie B. Nel campionato di Serie A stagione 2019-2020 i salentini hanno lottato fino all'ultimo per mantenere la categoria, ma la sconfitta interna contro il Parma all'ultima giornata ha fatto svanire il sogno della permanenza nel massimo campionato. Una permanenza che stava per arrivare nonostante numeri difensivi impietosi (85 gol al passivo, una delle peggiori annate della storia del nostro campionato): a pesare erano le numerose goleade che il Lecce subiva, frutto di un calcio particolarmente offensivo adottato da Liverani, che sicuramente ha fatto divertire i tifosi ma che, almeno in Serie A, non ha portato i risultati sperati: ricordiamo ad esempio i 7 gol subiti in casa dall'Atalanta, o i 4 all'ultima giornata dal Parma, o ancora i 4 gol subiti contro Juventus, Roma e Inter (fuori casa), Milan e Napoli (in casa).

Un rendimento difensivo disastroso che stride invece con quella che è stata la produzione offensiva, messa in risalto nelle scorse ore dalla pagina social calcioraffinato: il Lecce nella stagione 2019-2020 ha segnato ben 52 gol (ricordiamo soprattutto i 14 gol stagionali di Mancosu e di Lapadula). Numeri importantissimi che sono addirittura migliori di quelli di un top team europeo: il Atletico Madrid nella stessa stagione, infatti, aveva segnato 51 gol, chiudendo la Liga al terzo posto, frutto soprattutto dei soli 27 gol subiti. Con una squadra che ha saputo reagire nei momenti decisivi, la salvezza dell'ultima stagione è stata la testimonianza che, a volte, è la determinazione e la capacità di adattarsi che fanno la differenza, più di qualsiasi statistica.