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Il doppio ex della gara Giuseppe Vives ha parlato ai microfoni di Tuttosport.

Vives, se il Lecce è stato il primo approccio con la Serie A, il Torino cosa è stato per lei? 
“Un cammino emozionante che mi ha fatto raggiungere l’obiettivo di giocare in Europa League. Dell’esperienza al Toro conservo ricordi meravigliosi sin dal primo anno in cui abbiamo vinto il campionato di Serie B. L’apice dell’avventura è stata la vittoria contro l’Atheltic Bilbao al San Mamés, dove nessuna squadra italiana aveva mai vinto. Ancora oggi gioco con mio figlio con il pallone granata. Il mio desiderio, dopo sei anni e mezzo, era quello di rimanere, ed è chiaro che mi piacerebbe tornare un giorno. Intanto sto pensando di tornare allo stadio al più presto".

Passiamo all’attualità. Che partita si aspetta lunedì? 
“Il Lecce è una squadra organizzata e ha raccolto un risultato importante su un campo difficile come quello del Napoli, mentre il Torino a Bergamo ha perso contro un avversario tosto. Mi aspetto una partita molto combattuta perché i granata hanno un’identità precisa e lottano su ogni pallone. È una squadra che incarna lo spirito del Toro. Sono sicuro che vogliono ripartire nel miglior modo, conoscendo Juric. Ogni volta che guardo le partite del Torino è come se in campo ci fosse anche lui".

Cosa deve temere il Torino della formazione di Baroni? 
“Sicuramente il collettivo, già rodato dallo scorso anno. Il Lecce gioca bene, arriverà a Torino sulla scia dell’entusiasmo dopo il pari al Maradona. Alcuni ragazzi vorranno dimostrare di saper giocare bene anche in Serie A. Tra i singoli, Strefezza è un giocatore di qualità che può fare la differenza, ma anche Hjulmand ha tanta qualità”.

Passiamo ai granata, le piace la schiettezza di Juric? 
“Assolutamente sì. Vuole sempre il massimo dai suoi e pretende che vadano a mille all’ora. Juric conosce il calcio e le dinamiche di spogliatoio meglio di altri che non hanno mai vissuto quell’ambiente. Non è facile tenere tutti sulla corda, a volte devi essere duro ma lui ha dimostrato di saperlo fare bene”

Il tecnico non ha avuto pienamente quello che avrebbe voluto dal mercato. La rosa, secondo lei, è più o meno forte rispetto alla passata stagione? 
“Capisco che Juric avrebbe voluto dei rinforzi per alzare l’asticella rispetto all’anno scorso, ma direi che il livello è uguale a quello dell’anno passato. Il Toro non avrà problemi a salvarsi e, con la giusta continuità e un po’ di fortuna, magari potrà insidiare le posizioni che valgono un posto in Europa”.

C’è qualche giocatore del Torino in cui si rivede? 
“A livello caratteriale mi rivedo in Lukic, un ragazzo che dà il massimo in ogni circostanza. Parole poche ma molti fatti. Mi ha sorpreso l’episodio del rinnovo alla prima di campionato. Togliergli la fascia è stato un segnale dato all’intera squadra, ma sono sicuro che anche senza saprà dare il suo contributo. Con gli atteggiamenti dimostri di essere un leader, sia in campo sia negli allenamenti".

Tra i nuovi acquisti chi la incuriosisce di più? 
“A me piace molto Miranchuk, che però è infortunato. È un giocatore di qualità, che sa fare gol e sa creare superiorità numerica. Può fare bene al Toro con Juric”.

Chi può essere decisivo domani? 
“Spero Lukic. Ha tutte le carte in regola per dimostrare di essere ancora importante per questa squadra e di saperla guidare verso la vittoria”.

E lei di cosa si occupa in questo momento? 
“Ho una scuola calcio ad Afragola, l’Asd Pro Vives Calcio, che fa parte del progetto Academy del Torino Fc, e dei campi da padel per coltivare l’altra mia passione”.

Vives, il suo pronostico per Torino-Lecce. 
“Credo che il Torino sia favorito e possa vincere. Dico 3-1 per il granata, ovviamente con un gol di Lukic”.

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