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Domani ci sarà Lecce-Inter ed il doppio ex Bruno Cirillo è stato intervistato dall'Edicola del Sud.

Lecce-Inter

Sulla carta è difficile, perché l’Inter sta facendo qualcosa di veramente importante. Verrà a Lecce con l’obiettivo di fare bene, vincere e allungare sulle altre. Ma sul campo mi aspetto una partita in cui il Lecce suderà l’anima davanti al suo pubblico, perché ha bisogno di punti, rendendo la partita difficile all’Inter. Sono partite che danno ancora più stimoli, perché inconsciamente spingono a dare qualcosa in più. Si preparano da sole, sono belle da giocare perché si affrontano squadre importanti. Il segreto sta proprio lì, oltre che nell’essere sempre tutti compatti.

Il momento del Lecce

Se ne esce sicuramente. Conosco l’ambiente, ho avuto la fortuna di avere come direttore Corvino, ho giocato con D’Aversa. È una società sana, a cui non manca nulla. È come una famiglia, bisogna stare uniti e continuare su questa strada. Le prestazioni ci sono, quindi i risultati arriveranno. Il calcio è così. D'Aversa ta dimostrando le sue qualità in una piazza importante come Lecce. Oltre l’amicizia che ci lega, credo che sia davvero un ottimo allenatore.

Mkhitaryan Gonzalez

Il rapporto con Corvino

Ogni tanto ci vediamo o sentiamo. Nutro grandissima stima nei suoi confronti. È lui che mi ha voluto fortemente a Lecce. È uno dei direttori più bravi, lo dimostrano i fatti. Va a pescare giocatori dove vanno in pochi, li costruisce e fa grandi plusvalenze. È stata costruita una squadra forte, con tanti giocatori nuovi. È bello vederli giocare bene e fare sempre grandi prestazioni su tutti i campi. Ma conoscendo ambiente, direttore e allenatore, non avevo dubbi.

I ricordi a Lecce

Il primo anno non è stato facile, perché c’è stata una retrocessione, con contestazioni e momenti difficili. Dopo sei mesi in prestito alla Reggina, sono tornato al Lecce in Serie B a gennaio. E con Delio Rossi abbiamo conquistato la promozione. Ci siamo riscattati, io e molti compagni di squadra che erano rimasti. È stata una bellissima vittoria. Al di là dell’aspetto calcistico, a Lecce ho vissuto un anno e mezzo e sono stato benissimo. È una città stupenda, con delle persone meravigliose. Sento spesso Chevanton, con lui sono rimasto in buonissimi rapporti. Qualche volta ho sentito anche Conticchio.

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