Corvino tra scouting in Ligue 2 e il punto della situazione legata a Krstovic

Le sue parole in una intervista a La Gazzetta dello Sport
Questa mattina sulle colonne de La Gazzetta dello Sport è apparsa un’intervista esclusiva al direttore dell’area tecnica Pantaleo Corvino. Tanti i temi toccati dal dirigente vernolese nel corso della chiacchierata con i giornalisti de la Rosa, molti dei quali già da tempo sono oggetto di dibattito tra i sostenitori giallorossi: dalla lunghissima carriera del direttore in giro per l’Italia alla capacità di scovare talenti in mercati poco battuti, come quello del Nord Europa (emblematico il caso di Dorgu), spesso sottovalutati da altri club. Ma sono stati due i temi più interessanti e inediti affrontati da Corvino durante l’intervista con Matteo Pierelli.
Perchè il Lecce guarda sempre più spesso in Ligue 2? Corvino spiega tutto
Il primo tema affrontato è stato quello della ricerca di talenti in nuovi mercati. Come noto, il direttore sportivo giallorosso, nel corso della sua lunghissima carriera, ha saputo scovare giocatori promettenti provenienti dalle aree più disparate del mondo: dall’Europa dell’Est, come nei casi di Bojinov e Krstovic, al Nord Europa, come per Dorgu, passando per l’Austria, dove ha scoperto Hjulmand, prelevato quando era ancora una riserva dell’Admira Wacker, club di Bundesliga austriaca spesso coinvolto nella lotta per la salvezza.
Da un paio d’anni a questa parte, però, il Lecce e Corvino hanno intensificato il monitoraggio su un altro campionato: la Ligue 2 francese. L’ultimo arrivato da quel campionato è il difensore Kouassi, prelevato dallo Stade Lavallois. Ma sono già diversi i giocatori provenienti dalla Francia che hanno vestito la maglia del Lecce negli ultimi due anni: alcuni hanno fatto molto bene, come Gendrey, poi rivenduto all’Hoffenheim per 10 milioni di euro; altri si sono dimostrati solidi e affidabili, come Kaba. L’unico vero neo, finora, è stato Pelmard, che pur ricoprendo il ruolo di terzino destro, viene ricordato dai tifosi più per certe "corse" fuori dal campo che per le prestazioni sulla fascia.

Per quanto riguarda Kaba, il centrocampista francese ha ricevuto diverse critiche in questa stagione, soprattutto per alcune prove opache. Tuttavia, è importante ricordare che rientrava da un grave infortunio al ginocchio, subito nel 2024 nella partita contro il Frosinone. Prima di quel brutto stop, il francese era considerato uno dei giocatori più dominanti e affidabili della mediana di D'Aversa.
Nell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Corvino ha spiegato le ragioni per cui ora l'attenzione si è spostata sul calcio francese. Ecco le sue parole:
La Francia ha delle scuole di calcio straordinarie. Per essere sostenibili non puoi andare a comprare nella boutique ma al mercato rionale. La Ligue 2 sembra un mercato rionale come quello danese o slovacco o del Montenegro, ma in realtà non lo è. Qui i costi sono ancora accessibili per una società come la nostra: bisogna soltanto essere bravi a trovare l’oocasione giusta.
Lo stesso tema venne affrontato anche dal presidente Saverio Sticchi Damiani durante la conferenza stampa al termine della sessioen estiva di mercato del 2024. L'argomento era caldo non solo perchè il Lecce aveva acquistato dalla Ligue 2 Pelmard, ma da poco aveva anche ceduto un calciatore arrivato in Salento proprio da quel campionato, Gendrey. Queste furono le sue parole, molto simili a quelle pronunciate da Corvino, sul movimento calcistico francese.
Lo scorso anno abbiamo preso Kaba in scadenza di contratto e lo abbiamo pagato tre milioni. Dalla serie B francese escono tanti giocatori. Perché lavoriamo su questo campionato? Perché abbiamo una visione. Il calcio francese in questo momento è in crisi, non è riuscito a vendere i diritti televisivi. Le squadre non possono reggere i monte ingaggi e il Lecce sta cercando di fare operazioni che non avrebbe potuto fare. Gendrey è arrivato a zero da sconosciuto.
Lo abbiamo formato come giocatore. C'è stato un momento in cui l'area tecnica, dopo aver vinto la serie B decide di puntare su di lui e non su Calabresi, un ragazzo ottimo. Abbiamo retto un sacco di critiche, perché avevamo una visione. Gendrey poi ci ha aiutato a salvarci nei successivi due anni e lo abbiamo venduto a dieci milioni.
Corvino lancia un messaggio alle pretendenti di Krstovic: è in vendita, ma…
Il secondo tema trattato da Corvino durante l'intervista è quello che probabilmente è l'argomento cult del calciomercato del Lecce: la situazione legata a Nikola Krstovic. Durante la presentazione di Eusebio Di Francesco, il direttore Corvino ha elencato quattro calciatori che sono a fine ciclo in giallorosso e hanno chiesto di andare via, per provare a misurarsi in realtà più competitive. In questo senso il montenegrino è il calciatore più richiesto dai vari club italiani (come la Roma) e non (come il Leeds). Dopo le parole del direttore vernolese le squadre potrebbero far leva sul fatto che il numero nove giallorosso voglia andare via per abbassare l'offerta al Lecce, ma Corvino ha voluto avvisare tutti tramite queste parole:
Vedo che ci sono attaccanti che hanno fatto meno gol di Krstovic che vengono valutati 35-40 milioni. Nikola lo scorso annoha fatto 12 reti (una in Coppa Italia, ndr) e servito sei assist: come numeri è l’ottavo attaccante che gioca in Italia. Quindi chi lo vuole deve tenere conto di questo. Noi faremo di tutto per accontentare il ragazzo, perciò chiederemo qualcosa meno del suo reale valore, però chi compra deve anche capire le esigenze del Lecce.

Insomma: non si parlerà di 35-40 milioni, ma chi vuole Krstovic dovrà pagare, e anche tanto, il Lecce. I numeri, d’altronde, danno ragione al centravanti montenegrino e, soprattutto, a Corvino. Il dato relativo ai gol e agli assist è ormai ben noto, ma c'è una parte della risposta del direttore sportivo vernolese che merita un approfondimento: “Vedo che ci sono attaccanti che hanno fatto meno gol di Krstovic che vengono valutati 35-40 milioni”.
Ed effettivamente, basta dare un’occhiata alla classifica marcatori per comprendere il senso di queste parole: Krstovic ha segnato un solo gol in meno rispetto a Lucca, seguito con grande interesse dal Napoli, con l’Udinese che ne chiede proprio 40 milioni di euro. Allo stesso modo, il numero 9 giallorosso ha fatto meglio – di un gol – anche rispetto ad attaccanti come Piccoli, nel mirino della Fiorentina e valutato dal Cagliari circa 30 milioni di euro, o Castellanos, per il quale, a detta del presidente Lotito, sarebbero state rifiutate proposte dalla Premier League superiori ai 40 milioni di euro.
Ecco quindi che il Lecce, così come l’Udinese, non sarà il classico “supermercato” dove acquistare talenti a prezzi di saldo, magari facendo leva sul desiderio del giocatore di cambiare aria. La linea del club è chiara e coerente: chi vuole i migliori, dovrà presentarli con offerte all’altezza. Una filosofia già dimostrata a gennaio, quando sono state rifiutate proposte importanti per lo stesso Krstovic, arrivate da club come Milan e Betis. E ancora di più con la lunga, tenace resistenza opposta a un top club europeo come il Manchester United, prima di cedere Dorgu.