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Durante la puntata di PL Talk, andata in onda sul canale twitch di Pianetalecce, è intervenuto anche Francesco De Pascalis, giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia, per parlare del calciomercato del Lecce e della sfida di venerdì contro il Milan. Queste le sue parole:

Un giudizio sul calciomercato del Lecce

Al mercato del Lecce do 5. Lo dico con un po’ di rammarico: condivido totalmente e pienamente le parole di Sticchi Damiani in conferenza stampa, ma qualcosa non mi quadra. Sono contento e orgoglioso di quanto fatto dal presidente — ne parlavo anche ieri pomeriggio, quando ero a Bari al Vittoria Palace e mi sono incontrato con Daniele Corvia, che oggi lavora per una importante agenzia di procuratori. Abbiamo discusso di alcune dinamiche del calciomercato e lui mi ha detto che lavorare con il Lecce non è semplice, soprattutto adesso che c’è Corvino: con lui il mercato è fortemente orientato verso l’estero.

Ci ho riflettuto, perché sono le stesse cose che hanno detto sia Corvino sia Sticchi Damiani: il problema del Lecce non è economico, ma legato al rapporto qualità/prezzo del mercato italiano, che al momento non ci possiamo ancora permettere. Quando il Lecce deve investire somme importanti, farlo in Italia diventa complicato: è difficile trovare, ad esempio, un difensore di proprietà sul mercato italiano al prezzo di Siebert, e lo stesso vale per l’attaccante.

Allo stesso tempo, però, bisogna anche riconoscere che in questo processo di patrimonializzazione, cambia anche la percezione dei tifosi. Se è vero che le big fanno fatica ad acquistare giocatori dal Lecce, è altrettanto vero che — proprio perché si è alzata l’asticella — le perplessità di una parte della tifoseria sul reale valore della rosa e sul mercato in entrata sono comprensibili.

Il concetto da far passare non può essere soltanto quello della plusvalenza e della patrimonializzazione: dobbiamo anche chiederci se siamo davvero pronti ad affrontare un campionato che, con ogni probabilità, sarà ancora più difficile per raggiungere la salvezza.

Si poteva fare qualcosa in più in questa sessione di mercato?

Per il mio modesto parere manca una punta e un difensore. Poi sulla qualità degli esterni si può discutere, ma soprattutto in mezzo al campo si può parlare, perchè non conosciamo Sala, bisogna ritrovare Berisha, Helgason fa molte volte solo il compitino. Mi aspettavo qualcosa in più, soprattutto considerando che abbiamo fuori rosa anche gente come Maleh, Oudin e Rafia

 

La rosa è migliorata rispetto allo scorso anno

Il Lecce, a differenza di quello che sostiene Adani, non è più scarso rispetto a quello dell’anno scorso. Il vero problema è che siamo troppo simili. Stulic? Mi ha fatto una buona impressione contro il Milan, ha mostrato qualche spunto interessante. Ma qui Krstovic ha fatto molto, ha lasciato il segno, e ora Stulic dovrà dimostrare di essere all’altezza: non sarà facile.

Per quanto riguarda gli esterni, Banda e N’Dri, sinceramente, non mi convincono. Su cinque esterni offensivi, ne abbiamo due davvero da Serie A. Sottil è un punto interrogativo: se non dà le risposte giuste, gli esterni affidabili diventano tre — e in Serie A devono essere almeno quattro.

La Serie A costa al Lecce almeno 50 milioni di euro l’anno, considerando anche il monte ingaggi. E se rimane qualcosa, è giusto conservarla: parte delle plusvalenze è servita anche per realizzare il nuovo centro sportivo.

Abbiamo una società che ha a cuore il territorio e che lo sta facendo crescere. Non si può dire nulla sotto questo aspetto: l’unico che percepisce qualcosa come figura esterna è Mencucci.

Però, guardando la rosa, al terzo anno consecutivo in Serie A, mi aspettavo qualcosa di più. Qualcosa di diverso rispetto alla squadra dell’anno scorso. E quindi sì, è normale che qualche dubbio circoli tra i tifosi.

 

Come si sono mosse le dirette concorrenti del Lecce

Non è detto che la Cremonese sia più forte del Lecce, nonostante gli acquisti importanti di Sanabria, Vardy, Audero e altri. Ma oggi, secondo molti addetti ai lavori a livello nazionale, la Cremonese appare più forte del Lecce, e parliamo di una neopromossa. Se poi guardiamo i risultati che ha ottenuto finora, è naturale che la preoccupazione cresca.

Per quanto riguarda il Pisa, invece, se consideriamo le ultime uscite e gli ultimi acquisti, ma anche la percezione degli addetti ai lavori, sembra che il Pisa stia facendo un passo avanti.

Se quindi dobbiamo fare un quadro complessivo, è normale che la preoccupazione ci sia. Abbiamo puntato su giocatori che sono delle scommesse, e mi sarei aspettato qualche elemento di maggiore esperienza. Detto questo, la mia garanzia in tutto questo processo si chiama Eusebio Di Francesco. Con lui in panchina, la squadra ha una guida solida e una visione chiara, e questo mi dà fiducia. 

 

Sicuramente mi sarei aspettato qualcosa di più dal mercato, soprattutto perché avevo detto chiaramente che dalla cessione di Krstovic avremmo reinvestito più della metà del ricavato, ma purtroppo questa promessa non si è concretizzata.

La preoccupazione, adesso, è che dopo le prime due o tre sconfitte inizieranno i primi mugugni dalla tifoseria, come già accadde lo scorso anno, quando ci si lamentò del fatto che non erano state sufficientemente reinvestite le entrate derivanti dalla cessione di Dorgu.

A mio parere, per essere veramente competitivi, ci manca una terza punta di livello e un difensore che possa sostituire Gaspar, soprattutto considerando che quest'ultimo sarà impegnato con la Coppa d’Africa. Queste due figure sarebbero fondamentali per alzare il livello della squadra e coprire tutte le possibili emergenze.

Può tornare utile uno come Barak

Secondo me, Barak non potrà tornare utile come rinforzo al Lecce in queste ultime ore di mercato. Questo perché, in base a quello che è l'obiettivo del Lecce negli ultimi anni, soprattutto a livello politico e gestionale, Barak non rappresenta quel tipo di calciatore che possa far crescere il club dal punto di vista economico. È una linea che il club ha deciso di seguire, un po' come nel caso di Umtiti e Rebic, anche se loro, alla fine, sono state delle eccezioni.

Questa è la politica della società, e devono essere consapevoli che può far storcere il naso a qualche tifoso. Questo passaggio è fondamentale, perché ho sentito abbonati lamentarsi della campagna acquisti. Parlo di gente che si abbona a spada tratta, che difende la società anche quando ci sono delle critiche ingiuste da parte degli "avvelenatori di pozzi" che purtroppo non mancano.

La mia preoccupazione è che, se anche qualche abbonato di lunga data comincia a farsi sentire, potremmo ritrovarci in una situazione simile a quella dello scorso anno. Fortunatamente, quella storia ha avuto un epilogo spettacolare, ma non vorrei che le cose si ripetessero, creando tensione tra il club e i suoi tifosi.

Sul confronto tra Stulic e Camarda

Io preferirei che esplodesse Stulic più che Camarda. Perchè Camarda l'anno prossimo non sarà nostro, mentre Stulic si: se ci deve aiutare che ci dia una mano, ma che non sia il focus del Lecce, che invece deve essere Stulic. Camarda nel Lecce può fare la seconda punta, ossia la riserva di qualcuno che sia il titolare e che ci guidi verso la salvezza. Camarda sappiamo che non è il futuro del Lecce e come tale preferisco che faccia la riserva.

Chi può essere pronto della Primavera

Delle Monache vuole andare via e sta un po' deludendo. Questo perché, mentre stanno arrivando calciatori importanti, questi giocatori arrivano in un campionato molto tattico e meno fisico come quello italiano. Pensare che sia dovuto tornare in Primavera, insieme a Kodor, ne è la conferma: Milojevic è un buon giocatore, ma non sta garantendo quel salto di qualità che ci si aspettava. Ed è per questo che è stato preso Esteban, con l'idea di alzare il livello e dare una svolta al reparto.

Sugli esterni, invece, si fatica ancora a capire il metodo di Schipa: lui gioca con il 4-3-3, con gli esterni rapidi e veloci che operano molto larghi, mentre i centrocampisti devono inserirsi negli spazi. Questo sistema richiede esterni che siano abili nell'1 contro 1, capaci di saltare l'uomo e creare superiorità numerica. Eppure, finora, quello che sta deludendo maggiormente è la fase difensiva.

Nell’idea di Corvino, la fase difensiva dovrebbe essere la parte più solida della squadra, ma finora Pelhianov non sta rendendo come ci si aspettava, mentre Scott è ancora in fase di recupero dopo l’infortunio. Ti posso garantire che Schipa sta studiando tanto e ha una fame mostruosa: di calcio ne comprende, ed è normale che sta pagando lo scotto di un salto importante e il fatto di avere una squadra completamente nuova. Ma vi posso assicurare che dal punto di vista della preparazione tecnico-tattica e dell'abnegazione su questo pochi altri sono come lui. Mi auguro che lui insieme al suo staff possa avere le soddisfazioni che merita, perchè sono tutti salentini doc.

Cosa può succedere in queste ore di mercato

Perchè si possa verificare una opportunità, si devono verificare molte cose. Il calciatore deve essere giovane, con forti prospettive di crescita e che abbia un ingaggio sopportabile, e che ha un costo abbordabile: per questo ritengo molto difficile che in queste ultime ore di mercato possa avvenire. 

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