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Chi voleva vedere il bel calcio nella partita di ieri o era un sognatore oppure era il gufetto appollaiato sul cavo della corrente nei pressi di via Costadura. Sarebbe stato un miracolo vedere una squadra compatta, ariosa, rodata, senza difetti. Abbiamo visto una vittoria in trasferta, in casa di una diretta concorrente. E sto. 

Ci sono personaggi a Lecce che cercano sempre il pelo nell'uovo, anche masticando incoerenza, pur di andare contro corrente. Un po' machiavellici, un po' Pietrangeli quando parla di Jannik Sinner. Personaggi in cerca di visibilità che lasciano messaggi ovunque sui social, per seminare il seme della zizzania. Lo scopo? Farsi vedere, prendere applausi da altri personaggi simili. Odiatori seriali di esponenti del Lecce. Una volta Corvino. Una volta Sticchi Damiani. Un'altra volta Giampaolo. A difesa di Gotti, perché cacciato. Ma tifate Lecce o Gotti? 

Ieri qualcuno scriveva: “ricordatevi di Gotti, cosa ha fatto per questa squadra”. Beh, se dovessi fare questo sforzo di memoria, ricorderei cosa ha fatto questa dirigenza negli ultimi 9 anni. E se dovessi, finalmente, avere riconoscenza, ce l'avrei nei loro confronti. Io ricordo cosa stanno facendo queste persone per la storia del Lecce, ve le elenco perché tendete a dimenticarlo: promozione in B, promozione in A, 2 permanenze e si lavora sulla terza nonostante qualcuno di voi, uno scudetto primavera, restyling del Via del Mare e centro sportivo. Però, per questi iniettori di veleno sociale, dovremmo ricordarci di Gotti. Un signore di passaggio. Uno dei tanti nella storia del Lecce. Ripeto: tifate Gotti o Lecce? 

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