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“Sono venuto a Lecce solo per un obiettivo: salvarlo”, con queste parole l'allenatore abruzzese si è congedato dalla stampa Domenica dopo la partita vinta all'Olimpico contro la Lazio e poi ha aggiunto: “Adesso voglio solo tornare a casa per riposare”. L'allusione alla stanchezza mentale più che fisica è chiara, anche perché dopo due stagioni senza allenare, venire a lavorare a Lecce è mentalmente dispendioso tra lotta per non retrocedere, pressioni della piazza e aspettative del club.

Era l'11 Novembre scorso quando sul sito ufficiale dei giallorossi compariva il comunicato con cui si annunciava l'ingaggio del nuovo allenatore in sostituzione di Luca Gotti:

L'U.S. Lecce comunica che la conduzione tecnica della Prima Squadra è stata affidata a mister Marco Giampaolo.
Il tecnico ha sottoscritto un accordo fino al 30 giugno 2025, con rinnovo automatico in caso di raggiungimento della salvezza.

Dunque un contratto che parla chiaro: rinnovo automatico in caso di salvezza. E così è. Per la prossima stagione, su carta, c'è il nome di Marco Giampaolo. Ma sarà confermato davvero?

Chi sarà il prossimo allenatore del Lecce?

Capire chi allenerà il Lecce il prossimo anno è uno dei nodi da sciogliere in via Costadura. Anzi, il principale. Perché se è vero che carta canta, bisognerà prima capire quali sono le aspettative del club e, mai come questa volta, quali sono i desiderata di Giampaolo. Non è detto, infatti, che il tecnico abruzzese non decida lui di dividere le strade con i giallorossi e lasciare la panchina che lo ha visto tornare da protagonista in Serie A. 

Da parte del Lecce invece, ci sono delle valutazioni da fare. Perché se da un lato l'obiettivo è stato raggiunto, dall'altro c'è da valutare il modo. Giampaolo infatti, nella sua esperienza salentina, ha saputo valorizzare alcuni calciatori (Tete Morente, Pierotti, Jean, Helgason, Coulibaly), ma ne ha dimenticati per strada tanti altri che invece rappresentano un patrimonio tecnico ed economico per il club (Burnete, N'Dri, Banda, Rafia su tutti e poi a giornate alterne Ramadani, Kaba, Berisha). 

Il piatto della bilancia dice che se dovesse rimanere Giampaolo, Corvino dovrebbe mandare via una decina di calciatori che all'allenatore evidentemente non sono piaciuti. Il che sarebbe fattibile ma metterebbe nelle condizioni il Responsabile dell'Area tecnica di dover rivoluzionare la Rosa quando in realtà bisognerebbe solo puntellarla nei ruoli chiave, anche rispetto a quelle cessioni necessarie o obbligate che saranno fatte in estate. 

In più, il modo di giocare di Giampaolo non ha pienamente soddisfatto. In un primo momento, fino alla vittoria contro il Parma, la squadra si esprimeva secondo quanto Corvino e Giampaolo si erano promessi in fase di contrattualizzazione, poi però, quando la salvezza sembrava essere acquisita, ma a tre mesi dalla fine del campionato, qualcosa è cambiato nella testa dell'allenatore e la squadra ha cominciato a provare a giocare in maniera diversa, esasperando il possesso palla e le ripartenze dal basso, questo ha poi compromesso il cammino dei giallorossi che da quel momento non hanno più vinto una partita fino alla gara contro il Torino di due settimane fa.

Dunque, alla luce di tutte queste riflessioni, non sarà esattamente così “automatica" la conferma di Giampaolo sulla panchina del Lecce, ma piuttosto frutto di diverse e approfondite riflessioni. Da parte di tutti.

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