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L'ospite odierno della puntata odierna di PL Talk, in diretta su Twitch, è stato il direttore editoriale del Corriere dello Sport e di Tuttosport Xavier Jacobelli, che ha parlato a 360 gradi della situazione del Lecce e della lotta salvezza. Ecco il suo pensiero.

Società e giocatori del Lecce sono contestati. Com'è vista la squadra giallorossa a livello nazionale?

Mi stupisce questo atteggiamento, perché credo che in questo momento il primo interesse del Lecce sia di guadagnare la salvezza in Serie A. Qualora ci riuscisse, realizzerebbe un'impresa brillante nella storia della società salentina con tutto quello che è capitato in questa stagione, e non mi riferisco solo ai verdetti del campo. 

Io credo che in questo momento il Lecce abbia come interesse quello di conquistare questa salvezza: mancano 180 minuti alla fine, sappiamo la situazione particolarmente complessa in coda alla classifica, ma sappiamo altrettanto bene che questa è una squadra che a mio avviso può salvarsi e rappresenta un unicum nel panorama calcistico nella Serie A. Un unicum per quanto riguarda bilanci, l'organizzazione, i progetti e la valorizzazione del vivaio.

Se l'obiettivo del Lecce fosse stato quello di andare in Champions League capirei le critiche, se l'obiettivo è quello di salvarsi, francamente credo che in questo momento la squadra, nonostante le traversie, sia in linea. 

Questo è un campionato molto combattuto in testa, così come per la qualificazione per la Champions e per la corsa salvezza. Quindi io penso che tutte le analisi debbano essere fatte dal 26 maggio in poi, non quando mancano 180 minuti dalla fine del campionato.

verona-lecce krstovic gol

Cosa si può fare ora?

Credo sia necessario in questo momento testimoniare al Lecce, alla squadra, all'allenatore e alla società il massimo del sostegno, perché sarebbe masochistico e controproducente lasciare spazio al pessimismo. Tutte le squadre si battono sino alla fine per cercare di raggiungere il proprio obiettivo. 

Questa squadra, che rappresenta nel modo migliore, certi valori: ne ha dato una dimostrazione, che ha fatto il giro del Mondo in occasione di quanto accaduto a Graziano Fiorita, della reazione molto dignitosa, molto orgogliosa, molto civile, che la società Unione Sportiva Lecce ha mostrato nei confronti del comportamento di una Lega calcio che ha mancato di rispetto in una maniera assolutamente urticante al dolore e al lutto. 

Anche in quella circostanza il Lecce ha dimostrato di essere una società di Serie A, di avere una tifoseria di Serie A. Ora, ci sono due partite da giocare, non ci saranno regali, nessuno si scanserà, perché anche questa questione è risibile perché appartiene soltanto a chi non conosce il calcio, soprattutto chi non ha seguito in questi anni l'evoluzione del campionato italiano. 

C'era un tempo in cui squadre senza obiettivi a 2-3 giornate dalla fine tiravano i remi in barca. Mi pare che giornata dopo giornata, avvicinandoci alla conclusione del torneo, tutte le squadre si stiano battendo: il Monza stesso ieri ha dato una grande dimostrazione di orgoglio e dignità, andando a vincere ad Udine dove ha dimostrato di avere orgoglio, e quindi lo stesso dicasi per le formazioni che il Lecce affronterà nelle ultime giornate per le altre squadre.

Francamente non penso che qualcuno voglia scansarsi. Penso invece che sino all'ultimo minuto dell'ultima giornata il Lecce si batterà anche e nel nome di Graziano Fiorita. Quando ho visto quella scena, dopo il gol di Krstovic, francamente mi ha toccato molto. 

Ci sono motivazioni che una squadra sa e può trovare che esulano dal mero contesto sportivo. Sono motivazioni che affondano le radici nel desiderio di onorare nel modo migliore nel ricordo di un amico, collega e persona che appartiene e apparterrà sempre alla storia del Lecce.

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