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7. Sono solo 7 i gol che il Lecce ha segnato nella prima frazione di gioco sui 25 siglati in totale. Questo dato non può non essere analizzato perché testimonia una difficoltà palpabile nell’approccio al match. I giallorossi escono alla distanza e nelle partite vinte fino ad ora hanno sempre segnato nella ripresa il gol decisivo. Non può essere un caso ed adesso il nuovo tecnico Gotti dovrà anche lavorare su questo.

I gol nel primo tempo

Ad inizio stagione accadeva più spesso. Con la Salernitana in casa Krstovic l’ha sbloccata dopo appena 6 minuti e nella giornata seguente ci ha messo più o meno tanto per battere un calcio di rigore vincente contro il Monza. Poi tante partite in cui nel primo tempo i giallorossi non sono riusciti a fare gol, fino alla sfida contro il Verona e la perla di Oudin dalla distanza. Infine, Piccoli con il Frosinone, Gendrey con il Cagliari, l’illusorio vantaggio di Krstovic a Genova e la punizione sempre di Oudin contro la Fiorentina. Nel mezzo tante partite, 21 per l’esattezza, nelle quali la formazione di D’Aversa non è riuscita a sfondare nella prima frazione di gioco, spesso sbagliando l’approccio e concedendo campo e punteggio all’avversario di turno. 

Mister Gotti

La soluzione?

Di sicuro adesso mister Gotti ed il suo staff dovranno lavorare parecchio sulla testa dei giocatori. Il tecnico è consapevole di aver ricevuto in dote una squadra giovane, che sente la pressione dell’ambiente e che non sta riuscendo ad esprimersi come potrebbe. Già da Salerno, però, il Lecce dovrà evitare di concedere un tempo all’avversario, per provare a vincere una partita fondamentale in chiave salvezza. Un successo all’Arechi rilancerebbe prepotentemente le ambizioni della compagine salentina e garantirebbe due settimane di maggiore tranquillità al nuovo allenatore. Sarà, quindi, fondamentale approcciare bene e fornire una prestazione di qualità per tutti ed i 95 minuti di gioco. 

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